GENOVA - Il tribunale di Genova ha accolto l'istanza, presentata dagli avvocati Vaccaro e Vernazza, di revoca dei domiciliari ad Aldo Spinelli: la decisione è stata ratificata dalla Gip Paola Faggioni.
Spinelli era stato arrestato il 7 maggio scorso nell'ambito della maxi inchiesta che aveva portato ai domiciliari anche il presidente di Regione Giovanni Toti e addirittura con la detenzione in carcere (poi convertita negli arresti domiciliari) per l'ex presidente del Porto e Ad di Iren Paolo Emilio Signorini.
Gli avvocati difensori avevano reiterato la richiesta diverse volte, e altrettante se l'erano visti respingere: anche la decisione di assegnare la presidenza della holding di famiglia a David Ermini, esponente del Pd e vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, non era bastata alla Gip Paola Faggioni per revocare i domiciliari all'anziano imprenditore.
L'ultimo passaggio, questa volta decisivo, è stata la decisione di Spinelli di cedere al figlio Roberto tutte le sue quote: questo atto ha fatto decadere ogni possibile rischio, sia nell'ottica della procura (che aveva dato parere favorevole alla restituzione della libertà a Spinelli) sia, come emerso oggi, anche del tribunale. Dopo 90 giorni, quindi, Spinelli può tornare in libertà.
La Giudice per le indagini preliminari ha comunque deciso di imporre al terminalista una interdittiva di 12 mesi nei quali Spinelli non potrà ricoprire cariche all'interno di società. "L'interdittiva - spiega a Primocanale l'avvocato Sandro Vaccaro che, assieme al collega Vernazza, ha assunto la difesa dell'imprenditore - era stata una richiesta che, in subordine alla completa libertà, avevamo presentato noi stessi. Ciò che a me premeva era che a Spinelli fosse restituita la libertà personale dopo tre mesi chiuso in casa, situazione che era divenuta allucinante, anche in considerazione del fatto che abbiamo sempre ottemperato a tutte le richieste che ci sono state fatte: il mio assistito ha prima lasciato la presidenza, poi è stato addirittura costretto a cedere al figlio le sue quote, più collaborativi di così non potevamo essere".
Aldo Spinelli, 84 anni, ha sicuramente vissuto con tanta difficoltà la detenzione domiciliare: all'imprenditore era stata anche più volte negata la possibilità di incontrare il figlio, opportunità che infine è stata accordata per una sola ora e alla presenza dell'avvocato e di un funzionario della Guardia di finanza. Alcuni amici erano stati autorizzati a incontrarlo qualche volta per giocare a scopone e tenergli compagnia, una possibilità che però non poteva bastare per lenire la sua solitudine. Oggi, finalmente, la notizia che Spinelli ha lungamente atteso.
"Finalmente la buona notizia è arrivata - ha dichiarato Spinelli -. I nostri avvocati chiariranno tutto quello che avete scritto e detto. Sono venuto fuori per grande rispetto per voi, dovete lavorare, io rispetto il vostro lavoro. State tranquilli che ribatteremo punto per punto su quanto avete scritto. Sono stati mesi terribili, più al mattino che al pomeriggio. Anche se riuscivo a vedere mio fratello, la mancanza di mio figlio e di mia nuora si è sentita. La prima cosa che farò? Niente, starò a casa tranquillo".
IL COMMENTO
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