Cronaca

Origini argentine, abitante in via Bari, lui, una vita al volante dei camion, ora passa il tempo curando un orto in via Bianco e così quasi rimpiange il centro sociale sfrattato per fare posto a un polo comunale per il Riuso, "lì prendevo l'acqua per l'orto"
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GENOVA -Ha sentito dalla sua casa di via Bari i potenti scrosci d'acqua dell'acquazzone che si è scaricato nella notte sulla zona, così stamane Franco D'Alì, 72 anni, ex camionista in pensione nato in Argentina, appena ha potuto è corso a dare un'occhiata al suo orto che cura da decenni in via Bartolomeo Bianco, dietro il campi sportivi del Lagaccio, al fianco all'area in cui sta nascendo un'area giochi e dove sulle ceneri del centro sociale Terra di  Nessuno sorgerà un'area di riciclo ambientale, un centro del Riuso del Comune.


L'orto di Franco non ha subito danni, e così il pensionato si rilassa e racconta la sua storia di camionista in giro per mezza Italia e costretto dopo la tragedia del Morandi del 2018 a subire tanti disagi sulle autostrade liguri, ricordando anche il giorno del crollo di viadotto Polcevera ("quanto me l'hanno detto non ci credevo"), e ammettendo poi che lui con i ragazzi del centro sociale andava molto d'accordo, "facevano dei concerti in cui venivano sino a 500 ragazzi, e poi io l'acqua per l'orto la prendevo lì, avevo un mio contatore e la pagavo ai ragazzi, adesso invece devo raggiungere in auto una fontanella e fare il pieno d'acqua con alcuni fusti…".

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