Cronaca

Il lavoro più importante lo fa "Vagabondo", il suo affettuosissimo border collie, un cane pastore perfettamente addestrato che sa indirizzare e recuperare ogni capo del gregge che si allontana o si attarda troppo lontano da capre e pecore
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GENOVA - Negli anni '70 erano tanti i pastori arrivati dalla Sardegna che allevavano pecore e capre nelle colline di Genova.

Oggi sono rimasti in due e si trovano entrambi sulle alture della Val Bisagno, a Quezzi, alle spalle delle case un tempo popolari del Biscione e oggi invece quasi tutte acquistate da privati, e dove vive anche lui, il protagonisti della nostra storia, Antonio Piras, 74 anni, da Carbonia, il padrone di Vagabondo, per lui è molto più di un cane.

Antonio da adolescente si è ritrovato a Genova quasi per caso, portato lì da un paesano che dopo averlo accompagnato in traghetto l'ha poi abbandonato nei vicoli del centro storico, la città vecchia che ha sempre accolto tutti.

Ora Antonio è l'ultimo pastore sardo che ogni mattina esce con un gregge, ottanta fra capre e pecore, che lui conosce una ad una e chiama per nome. Un pastore che porta le sue bestie al pascolo nonostante la protesi alla gamba sinistra che lo costringe a muoversi con le stampelle. Una menomazione ricordo di un incidente in Vespa, che gli ha cambiato la vita, costringendolo a lasciare il pugilato da campione d'Italia e il sogno di andare alle olimpiadi. Una menomazione che però non gli ha impedito di fare il pastore, come spiega Daniela, l'unica dei quattro figli che condivide in modo viscerale con il papà l'amore per gli animali anche se lavora in un supermercato. "Gli animali gli hanno salvato la vita".

Antonio è felice di raccontare la sua storia. Dai suoi ricordi trapelano gli anni del pugilato, da muratore, da pastore e pure commerciante, quando vendeva i suoi formaggi alle bancarelle, prodotti che invece oggi invece vende solo all'interno della sua famiglia allargata. Spazio anche i ricordi delle transumanze, quando camminando per un giorno intero conduceva le bestie in pascoli più alti, Monte Fasce, Madonna della Guardia, escursioni che oggi sarebbero impossibili, garantisce, perchè molti sentieri sono stati cancellati dall'abbandono.

Anche allora a guidare il gregge c'era un cane pastore, la sua guida, come l'affettuoso Vagabondo, che non lo abbandona mai e capace di rimettere in riga anche Minnie, una capra nera, la più indisciplinata del gregge.

La storia di Antonio è la prima puntata della seconda serie di Michè, la rubrica delle storie di strada, che potranno essere viste su Instagram, Facebook, On Demand e in tv, sul canale 10, dove andrà in onda dalle 22.30 di ogni martedì, dopo People, per essere poi replicato durante l'intera settimana anche sul Primopiano, sul canale 16.