Cronaca

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Colpo di scena nell'inchiesta per corruzione che ha sconvolto in questi mesi la Liguria. Giovanni Toti ha trovato l'accordo con la procura per patteggiare due anni e un mese. Adesso l'eventuale decisione spetterà al Gup che dovrà fissare un'udienza. Toti quindi ha patteggiato per la “corruzione impropria” dove il confine è labile e soggettivo da parte della valutazione dei giudici. Il processo quindi per Toti non ci sarà, per lui finisce tutto qui e inizierà ora un dibattito su quale sia la linea di demarcazione, che non è precisa né definita, e quindi dipende da aspetti del tutto soggettivi di Pm e di giudici.

Nell’accordo tra i procuratori e la difesa dell’ex Governatore, Avvocato Stefano Savi, l’accusa riconosce che Toti non ha mai usufruito personalmente delle somme raccolte dal suo comitato politico, utilizzate solo per le attività politiche.

Si riconosce anche che gli atti prodotti dalla Pubblica Amministrazione fossero totalmente legittimi, cosi come i versamenti sotto forma di contributi all'attività politica. Cadono quindi le accuse di corruzione e le altre ipotesi di reato con l'esclusione della cosiddetta "corruzione impropria", ovvero per atti legittimi degli uffici. 

"Come tutte le transazioni suscitano sentimenti opposti: da un lato l'amarezza di non perseguire fino in fondo le nostre ragioni di innocenza, dall'altro il sollievo di vederne riconoscere una buona parte. Posso però dire: tanto rumore per nulla: non c'è stata corruzione, non cè stato arricchimento personale  e alcun atto illegittimo". È il primo commento di Giovanni Toti a Primocanale dopo l'accordo sul patteggiamento. "Resta quel reato "di contesto" definito corruzione impropria, legato non ad atti ma ad atteggiamenti, una accusa difficile da provare per la sua evanescenza, ma altrettanto difficile da smontare per le stesse ragioni" prosegue l'ex governatore

"Nell'accordo tra i procuratori e la difesa dell'ex governatore l'accusa riconosce che Toti non ha mai usufruito personalmente delle somme raccolte dal suo comitato politico, utilizzate solo per le attività politiche". Lo afferma l'avvocato Stefano Savi in una nota in merito al patteggiamento di Toti.
"Si riconosce - continua Savi - anche che gli atti prodotti dalla pubblica amministrazione fossero totalmente legittimi, così come i versamenti sotto forma di contributi all'attività politica. Cadono quindi le accuse di corruzione e le altre ipotesi di reato con l'esclusione della cosiddetta "corruzione impropria", ovvero per atti legittimi degli uffici". "Al termine di oltre tre anni di indagini, continue intercettazioni, pedinamenti, filmati e quasi tre mesi di detenzione domiciliare, l'accordo prevede una sanzione di circa 1.500 ore di lavori di pubblica utilità e la restituzione da parte del Comitato Toti delle somme direttamente contestate".