Cronaca

I lavoratori impegnati fra l'altro nel pronto intervento anti-incendio sulle autostrade chiedono rispetto e i diritti essenziali "in modo da condurre un'esistenza dignitosa"
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di Michele Varì

GENOVA - Li vediamo tutti all'imbocco dei caselli autostradali, come quello di Genova Nervi, costretti in baracche di fortuna che non li proteggono dal freddo dell'inverno né dall'afa dell'estate. La loro figura, una sorta di pompiere privato dotato di scooteroni con una cisterna, è proliferata in Liguria dopo la tragedia di ponte Morandi quando i mille cantieri aperti hanno reso le autostrade un percorso ad ostacoli.

Da qui la necessità di un servizio che garantisca un pronto intervento anti incendio rapido e capillare su ogni tratta, questi lavoratori però si sentono sfruttati e per questo dopo avere sopportato per anni adesso chiedono rispetto.

Gli operatori della Gsa, addetti che hanno una grande professionalità nel settore dell'antincendio, stamane sono scesi in piazza e hanno manifestato davanti alla prefettura di Genova e in numerose altre città d'Italia per chiedere "un contratto di lavoro che rispetti i nostri diritti e che ci permetta di condurre un'esistenza dignitosa".

La protesta, organizzata dalla Filt Cgil, ha l'obiettivo di far applicare il contratto nazionale di lavoro sottoscritto dai sindacati confederali, anziché quello, giudicato irricevibile, sottoscritto da una organizzazione autonoma e non rappresentativa.