Cronaca

Contestato anche il falso materiale, la frode e la rivelazione di segreto d'ufficio. Coinvolte anche 11 persone, tra imprenditori e dipendenti delle 8 imprese aggiudicatarie delle procedure di gara oggetto d'indagine
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GENOVA - Sono sette i dipendenti pubblici indagati dalla guardia di finanza e la polizia che ora stanno eseguendo 20 perquisizioni tra Genova, Roma e Benevento, nell'ambito di una operazione che vede coinvolti dirigenti pubblici e titolari di imprese per peculato, corruzione e truffa ai danni dello Stato.

In particolare sono indagate sette persone: un dirigente generale in pensione, un dirigente tecnico pro tempore del Provveditorato Opere pubbliche di Genova in pensione, un dirigente con incarichi presso la Prefettura e presso la Questura di Genova, un sovrintendente del ruolo tecnico della locale Questura, due impiegati del Provveditorato Interregionale per il Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta con sede a Genova nonché un funzionario dell'Agenzia del Demanio - Direzione Regionale Liguria.

Diverse le opere al centro dei presunti illeciti come la questura di via Diaz, i bagni della polizia nel levante cittadino e persino alcune aule del Tribunale di Genova.

Contestato anche il falso materiale, la frode e la rivelazione di segreto d'ufficio. Coinvolte anche 11 persone, tra imprenditori e dipendenti delle 8 imprese aggiudicatarie delle procedure di gara oggetto d'indagine, tutte con sede in provincia di Genova, indiziati a vario titolo e in concorso tra alcuni di loro di turbata libertà degli incanti, corruzione per atti contrati ai doveri di ufficio, truffa ai danni dello Stato o di un altro ente pubblico e frode nelle pubbliche forniture.

Gli investigatori stanno provvedendo al sequestro di materiale presso i domicili degli indagati e le sedi delle rispettive società. Queste ultime formano un consorzio con sede a Genova, costituito appunto da 3 società per responsabilità amministrativa degli enti e delle società. I reati contestati sono stati commessi dal 2019 al 2024.

A Genova diversi gli edifici perquisiti: il provveditorato all’interno della caserma di Sturla, l'ufficio in prefettura di un dirigente che ha incarichi sia per la prefettura sia per la questura, la sede agenzia del demanio di Genova e una serie di società. Gli inquirenti stanno procedendo alla notifica di ordini di esibizione di documentazione detenuta presso la Prefettura, la Questura, l'Agenzia del Demanio - Direzione Regionale Liguria e il Provveditorato Interregionale per il Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta con sede a Genova.

In base alle indagini sinora svolte, alcuni dipendenti pubblici sono accusati di aver commesso irregolarità nell'aggiudicazione di forniture di beni e servizi nonché di lavori per la realizzazione, ristrutturazione, manutenzione, riqualificazione e risanamento di immobili in uso alla pubblica amministrazione, allo scopo di favorire alcune società esecutrici dei lavori, in cambio, per alcuni di loro, di utilità personali. I lavori sono stati effettuati in particolare nel Palazzo di Giustizia, nella caserma Testero della Guardia di Finanza, nel commissariato di polizia a Sturla, nel reparto mobile di Bolzaneto, nella questura e nei bagni del commissariato di Quinto.