Cronaca

Il gigantesco macchinario è ancora in Cina e a causa dei rischi sul canale di Suez potrebbe arrivare a Genova solo nel 2025; la fine del tunnel prevista per il 2026. Al via il recupero dei cilindri del guado provvisorio nel cantiere travolti dalla piena
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di Michele Varì

GENOVA -Le onde del Bisagno nell'ultima piena hanno travolto i cilindri del guado di servizio realizzato nel greto dai lavoratori impegnati nella realizzazione dello scolmatore, la grande opera idraulica che dovrebbe mettere in sicurezza quasi del tutto la vallata e il centro città in caso di precipitazioni importanti.

Qualche cittadino ha segnalato la presenza dei cilindri di cemento nel greto affermando che l'acqua aveva danneggiato il cantiere dello scolmatore. Ma non è così. Quanto è accaduto nell'ultima allerta arancione era già successo altre tre volte ed era previsto in caso di forti piogge.

I cilindri sono stati travolti e trascinati perché non ancorati al greto affinché non possano diventare una diga in caso di piene: in queste ore gli operai li stanno recuperando e al più presto ricostruiranno il guado che permetterà ai camion che lavorano nel cantiere dello scolmatore di transitare dalla sponda destra alla sinistra senza bisogno di aprire un nuovo varco nel greto in via Adamoli che avrebbe penalizzato il traffico della vallata.

La talpa meccanica (o tbm, dall'inglese "tunnel boring machine") dal diametro di 10 metri che dovrà realizzare il buco dello scolmatore è stata acquistata in Cina per 14 milioni di euro, che diventano 15 con il costo del viaggio e lievitano a 25/30 milioni con i nastri che serviranno per raccogliere e destinare in discarica il materiale prodotto dallo scavo. L'appalto complessivo dello scolmatore è di oltre 206 milioni.

Oggi però la grande fresa è ancora ferma nel porto di Shangai, in Cina dove è stata costruita, e potrebbe arrivare a Genova non all'inizio di dicembre ma all'inizio di gennaio perché invece di viaggiare dal canale di Suez a causa della guerra in medio oriente e gli attacchi dei ribelli yemeniti huthi potrebbe essere costretta a circumnavigare l'Africa.

Il fine lavori dello scolmatore, iniziati all'epoca del governo Conte nell'agosto 2020, anche per problemi legati dell'interdittiva antimafia che ha interessato una delle aziende del consorzio titolare dell'appalto, ma anche per altri numerosi intoppi tecnici e amministrativi è slittato dal 2024 prima al 2025 e ora al 2026. Dunque l'opera è in ritardo di due anni.

Lo scolmatore funzionerà con lo stesso meccanismo del troppopieno dei lavandini delle nostre case che grazie al secondo foro del lavabo lo fa svuotare quando si accumula troppa acqua: allo stesso modo quando la portata del Bisagno salirà aldilà di uno scalino l'acqua verrà convogliata con un sistema di paratie nel tunnel e da lì inviata nello scolmatore da dove verrà indirizzata nel mare di corso Italia, nello stesso punto in cui sfocia lo scolmatore del Fereggiano.

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