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Cronaca

Il giovane, noncurante dei tanti pregiudizi legati a chi lavora con i morti ama in modo genuino il suo lavoro, una missione impossibile come fermare, anche solo per poche ore, i segni della morte
2 minuti e 24 secondi di lettura
di Michele Varì

 

GENOVA - A Michè è è la volta della storia di Alessandro, che da ragazzo sognava di fare il medico, per qualche anno ha fatto l'infermiere nelle residenze per anziani, attraversando anche i mesi più bui e surreali del Covid, e poi, alla fine, senza una ragione precisa, ha scelto l'approdo a lui più congeniale, diventare operatore funebre con una specializzazione che pochi hanno: quella di tanatoesteta,

L'estetista dei defunti che ha il delicatissimo lavoro di cancellare i segni della morte, ritoccare il viso, i capelli e le mani delle persone decedute per farle sembrare addormentate quando i familiari, e gli amici più cari, straziati dal dolore e senza più lacrime, gli rendono l'ultimo saluto nella camera ardente.

Un lavoro che lo pone tutti i giorni davanti al mistero della morte, che è anche il più grande mistero della nostra vita.


Quello che colpisce è che Alessandro, 33 anni, sposato e due figli piccoli, ama in modo genuino questo lavoro che pochi di noi farebbero, e quando lo racconta, anche nei particolari più profondi, anche di fronte alle domande più intime, lo fa sempre con un sorriso e una serenità non di facciata. Unico cedimento, da papà di due bimbi, quando parla degli interventi sui bambini.

Alessandro con grande naturalezza apre la sua valigetta di lavoro, estraendo uno a uno e con cura tutti gli attrezzi del mestiere, dal fard alle creme emollienti, alle tinte per i capelli.

Per lui, noncurante del pregiudizi che gravano su chiunque per lavoro si confronta con il tabù della morte, ritoccare il viso dei defunti è un mestiere come un altro, anche se gli amici nei primi tempi non capivano e gli facevano molte domande, anche strane, forse le stesse che gli faccio ora io qui, seduto su una panchina fredda anche d'estate nel grande cimitero monumentale di Staglieno, in un silenzio assoluto, fra mille tombe e mille statue, in una distesa di nomi, di lapidi, di visi, di persone importanti e di gente comune, adesso, qui, tutte uguali.

Un compito, quello di Alessandro, a ben vedere, impossibile: fermare, allontanare anche per solo poche ore, la morte e restituire al defunto l'anima e l'immagine che aveva quando ancora il cuore batteva e il sangue scorreva.

Un'immagine molto importante, perché è l'ultima che i familiari vedranno del proprio caro, e per questo la fotograferanno nel proprio cuore e lì la custodiranno per il resto della vita.

La sua soddisfazione più bella? Anche un semplice grazie dai familiari del defunto, all'uscita della camera ardente.

 Il racconto di Alessandro è già visibile su Instagram, Facebook, On Demand sul sito nel banner dedicato a Michè, mentre in tv lo sarà dalle 22.30 di oggi, martedì 22 ottobre, domani, invece, mercoledì 22 ottobre, sarà trasmesso alle 16.45.

Durante la settimana le altre repliche in tv saranno trasmesse nei seguenti orari:

Giovedì: 17:30 - 20:30
Venerdì: 17:00 - 23:25
Sabato: 18:35 - 20:15
Domenica: 09:30 - 12:30 - 17:25 - 23:15
Lunedì: 16:30 - 20:30

 

 

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