Cronaca

Lunga intervista a Franceschelli: "Ho ricevuto le mamme di Oregina". Gli altri nodi del centro storico e autostrade
1 minuto e 46 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA-Un video subito virale sui social in cui due picchiano un bambino nelle vie di San Fruttuoso e l'inquietante spedizione punitiva nell'ex ostello di Oregina tradiscono un malessere nel mondo degli adolescenti e fanno scattare l'allarme per il proliferare delle baby gang a Genova.

 


A smorzare i toni delle polemiche è il prefetto di Genova Renato Franceschelli che nelle scorse ore ha ricevuto le mamme dell'asilo di Oregina che occupa parte dell'ostello: "Mi è stata rappresentata la preoccupazione per la vicinanza dell'asilo alla struttura di accoglienza, ma la scelta di mettere quel centro lì non nostra, noi però possiamo solo promettere la sicurezza nella zona".


Una sicurezza che però non sembra facile da garantire visto che un'ora dopo le parole del prefetto una mamma dell'asilo di Oregina ha denunciato di essere stata accerchiata da alcuni stranieri armati di spranghe proprio nel cortile dell'ex ostello: sul fatto hanno avviato i poliziotti del commissariato Prè e della squadra mobile.

Franceschelli in una lunga intervista a Primocanale ammette che a Genova come in tutte le grandi città italiane sono aumentati i minori stranieri non accompagnati, che però garantisce non rappresentano un problema di sicurezza. Il prefetto poi, a proposito del video dell'aggressione a un bambino, invita a non fare allarmismi quando ci sono fatti di cronaca in cui sono coinvolti giovani migranti:  "Il ragazzo che si vede nel video mentre picchia un bambino non è un minore non accompagnato, ha regolare famiglia in Italia ed è già stato fermato dalla polizia".


Franceschelli poi parla dei problemi del centro storico, rassicurando sul fatto che i controlli, come richiesto dagli abitanti, saranno elastici e adeguati alle richieste degli abitanti.

Arrivato a Genova nel giugno dell'anno scorso il prefetto ammette che uno dei punti neri della provincia sono le infrastrutture: "Dopo la tragedia di Ponte Morandi sulle autostrade del nodo genovese si stanno effettuando tutti i controlli mai svolti in passato, per questo ci sono tanti cantieri, inevitabile così creare problemi e disagi nonostante lo sforzo degli amministratori per trovare delle mediazioni, ma oggi, dopo il crollo del ponte, nessuno osa rinviare un lavoro per mettere in sicurezza l'autostrada".

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