Cronaca

Un detenuto su tre ha problemi di droga
1 minuto e 29 secondi di lettura
di Au. B.

Hanno spedito un pacco per l’amico detenuto a Marassi all’interno del quale un dolce natalizio era farcito di hashish, eroina e cocaina. La scoperta avvenuta nella giornata di ieri all'interno del carcere di Marassi, durante le fasi di controllo dei pacchi destinati ai detenuti.

Il grido d'allarme dei poliziotti penitenziari

Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, rilancia il grido d’allarme del personale di Polizia in servizio nel carcere di Marassi, sulle gravi e critiche condizioni operative in cui prestano servizio i Baschi Azzurri: “Il problema dell'ingresso della droga in carcere è questione ormai sempre più frequente, a causa dei tanti tossicodipendenti ristretti nelle strutture italiane. Dai dati in nostro possesso sappiamo che quasi il 30% delle persone, italiane e straniere, detenute in Italia, ossia uno su tre, ha problemi di droga. Per chiarezza va ricordato che le persone tossicodipendenti o alcoldipendenti all'interno delle carceri sono presenti per aver commesso vari tipi di reati e non per la condizione di tossicodipendenza. La loro presenza comporta da sempre notevoli problemi sia per la gestione di queste persone all'interno di un ambiente di per sé così problematico, sia per la complessità che la cura di tale stato di malattia comporta”. Per il leader nazionale del SAPPE, “non vi è dunque dubbio che chi è affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistano da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento. Questa potrebbe essere la strada da seguire per togliere dal carcere i tossicodipendenti e limitare sempre di più l'ingresso di sostanze stupefacenti, unito ovviamente a tutte le attività di prevenzione, come l'utilizzo delle unità cinofile che sono anch’esse fondamentali nel contrasto dei tentativi illeciti e fraudolenti di ingresso e smercio di droghe in carcere".

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