![La Seajewel al largo di Savona la petroliera al largo di Savona](/images/seajewelp19725p92461.jpg)
Col passare delle ore nessuno si sente di escludere che si sia trattato di un attentato. Ma "La certezza non c'è, né nell'uno né nell'altro senso", dicono dalla Procura di Savona dove è stata aperta un'inchiesta per naufragio. Intanto i sommozzatori del Comsubin, il reparto d’elite degli incursori subacquei, ha fatto un sopralluogo sulla Seajewel, la petroliera con uno squarcio nello scafo provocato da un'esplosione. L'intervento dei palombari della Marina, esperti in esplosivi militari, è stato disposto dagli inquirenti che vogliono accertare l'origine dell'esplosione. "Diciamo che ci sono una serie di anomalie a partire dallo scoppio e bisogna capire se questo è stato determinato da un sinistro nelle manovre o no, ma alcune cose lasciano propendere che possa non esserlo". Le lamiere ripiegate verso l’interno, ad esempio, come se il danno fosse stato causato dall’esterno.
Per accertare l'origine dell'esplosione e i materiali impiegati
Gli accertamenti non sono semplici perché vengono svolti a decine di metri sott'acqua ma qualcosa è trapelato dagli inquirenti: non sarebbero stati trovati resti di inneschi né tracce che possano ricondurre a un particolare tipo di esplosivo anche se il fatto che sia stato collocato in acqua potrebbe far pensare a esplosivi di tipo militare come Rdx o Hdx.
La Seajewel nelle “flotte ombra” della Russia secondo la stampa ucraina
Al momento la petroliera non risulta essere sotto sequestro e secondo quanto appreso né il comandante né l'equipaggio avrebbe ricevuto minacce o rivendicazioni ma rimane sotto la lente della Procura perché era finita al centro di alcune inchieste giornalistiche sulle “flotte ombra” della Russia, per chi ne ha scritto petroliere fantasma che continuano a trasportare il greggio di Mosca verso l’Europa, aggirando le sanzioni anche attraverso triangolazioni che passano da Stati extra Ue.
(Nella didascalia della foto: "Come la Russia nonostante le sanzioni, continua a trasportare petrolio in Ue)
Si tratterebbe di contrabbandieri insomma. Secondo quanto raccontato dal giornalista investigativo Mykhailo Tkach per l'Ukrainska Pravda, la Seajewel negli ultimi anni ha raggiunto almeno tre volte il porto russo di Novorossijsk, per poi spostarsi in Turchia e da lì ripartire per l'Europa.
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IL COMMENTO
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