Vendita ex ospedale Camogli, imprenditore e factotum a processo
Per la procura ci fu istigazione alla corruzione
1 minuto e 24 secondi di lettura
di Annissa Defilippi
L'ex ospedale civico di Camogli
Sono accusate di aver offerto o promesso un compenso di circa 20-25mila euro a un pubblico ufficiale di Cassa Depositi e Prestiti Immobiliare, per favorire l'acquisto dell'ex ospedale a Camogli e ottenere la revoca dell'iter di regolarizzazione amministrativa dell'immobile consentendo così un cambio di destinazione d'uso e beneficiando della legge regionale che consente il passaggio da uso turistico-sanitario a residenziale per immobili non utilizzati da almeno cinque anni.
La tesi dell'accusa
Secondo l'accusa, sostenuta dal pubblico ministero Sabrina Monteverde, i due "offrivano e comunque promettevano al pubblico ufficiale dipendente di Cassa Depositi e Prestiti Immobiliare (detenuta da Cassa Depositi e Prestiti, partecipata dal ministero dell'Economia e delle Finanze), per l'esercizio delle sue funzioni, la dazione di un compenso di circa 20/25 mila euro quale corrispettivo per favorire l'acquisto dell'immobile da parte di Corti e per la revoca dell'iter di regolarizzazione amministrativa dell'immobile oggetto di compravendita".
"Agevolazioni nell'acquisto degli immobili"
Sempre per gli investigatori, "previo annullamento da parte del Comune di Camogli della sanzione amministrativa gravante sul medesimo, così da ottenere l'attestazione della regolarità urbanistico-edilizia e beneficiare della possibilità del mutamento della destinazione d'uso dell'intero immobile da turistico-ricettivo e sanitario in residenziale". I legali dei due, gli avvocati Maurizio Mascia e Gennaro Velle, hanno prodotto il parere dell'ex presidente del Consiglio di Stato Sergio Santoro che esclude che Cassa Depositi e Prestiti immobiliare s.p.a. abbia natura pubblica e che quindi il suo funzionario fosse un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio al momento dell'eventuale promessa. Il processo inizierà il prossimo 4 giugno.
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