Cronaca

Presi di mira il commissariato di polizia di via Balbi, i supermercati, il proliferare di b&b ("questa città non è un albergo") con mastice negli smart lock delle chiavi, accuse anche all'Università
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di Miv

Purtroppo è accaduto quanto si temeva alla vigilia: il corteo antagonista di alcune centinaia di manifestanti pacifici per dire no a tante tematiche condivisibili, come no alla guerra, meno repressione, più spazi sociali, più case in affitto e meno b&b, che è sfilato oggi pomeriggio per le vie del centro è stata l'occasione di alcuni vandali incappucciati per danneggiare e strappare alcune telecamere di sorveglianza e disseminare i muri di scritte. Attaccato anche il commissariato di polizia di Prè di via Balbi dove i writer hanno macchiato l'insegna e poi tracciato scritte sulla porta del palazzo.

Nel mirino il turismo delle crociere

Le scritte sono comparse sui muri di tutte le strade attraversate dalla manifestazione, frasi per dire no al 41 bis, alla guerra, contro il proliferare di b&b nella città  vecchia ("questa città non è un albergo"). Danneggiati con il mastice alcuni lock, i blocchetti con il codice segreto dove si custodiscono le chiavi degli alloggi per turisti. Scritte anche contro il tanti supermercati aperti nel  centro storico. I manifestanti danneggiato alcune insegne di un market di piazza Campetto. La scritta più beffarda comparsa sui palazzi è però questa: "No alle scritte sui muri".

Indagini avviate dalla digos

I poliziotti della Digos hanno avviato indagini per identificare gli autori delle scritte, mentre gli operai di Aster già alle 21 erano all'opera con i veicoli muniti di cestelli mobili per raggiungere e ripristinare le telecamere di sorveglianza macchiate di vernice rossa da manifestanti.

La manifestazione di oggi pomeriggio nel centro di Genova era stata indetta dalla galassia del movimento antagonista per chiedere pù spazi sociali e meno repressione: il corteo, partito alle 15.30 da via delle Fontane, all'inizio di via Prè, nel centro storico, e lì è poi finito con una grande festa al rullo di tampuri sino a tardi. Vi hanno preso parte tanti giovani e meno giovani identificabili nel movimento antagonista e anarchico, ma c'era anche la festosa banda di strada la Murga. In tutto in  piazza duecento o trecento persone. Alcuni mascherati e incappucciati, e questo ha subito fatto capire che sarebbe stata una manifestazione con qualche sussulti.

Manifestazione con tante rivendicazioni

Una marcia con tante rivendicazioni, un'iniziativa nata come una festa di carnevale all'insegna di una Genova solidale, "contro la repressione, conro la guerra, contro gli sgomberi degli spazi occupati, contro le opere pubbliche definite inutili (la funivia del Lagaccio) e contro tutte le galere. Una manifestazione per questo ritenuta a rischio e osservata con attenzione dalle forze dell'ordine perchè si temeva quanto poi è accaduto: scritte ovunque e attacchi sistematici alle telecamere di sorveglianza.

Curioso che alle 22, come a difendere l'altro commissariato di polizia del centro, quello in piazza Matteotti, ci fosse un blindato dell'arma dei carabinieri.

Fra i motivi della protesta anche il no al decreto sicurezza del governo Meloni "che mira a colpire le proteste pubbliche, criminalizzando le lotte per la casa, degli operai, aggravando la detenzione dei migranti". In via Balbi, la strada con più scritte tracciate, sopratutto sugli edifici dell'Università di Genova, e dove è stato danneggiato (forse per errore) anche il citofono di un hote, è stato scritto: "Più angurie e meno Meloni".

 

Foto d'archivio

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