Cronaca

Otto persone fra anziani e bambini partiti in auto da Mariupol e diretti in Sicilia sono stati assistiti da un... farmacista
1 minuto e 36 secondi di lettura
di Miv

GENOVA-Erano pronti a salire su un traghetto per arrivare a Palermo e poi Trapani, luogo che avrebbe segnato la fine di un viaggio su due auto di oltre 20 ore da Mariupol fino alla Liguria. Una famiglia allargata, otto persone tra anziani e giovani mamme con bambini piccoli e un neonato di soli due mesi, dopo cinque tamponi anticovid positivi in una farmacia di via Gramsci è invece stata portata in ambulanza in diversi ospedali genovesi.


L'allarme è scattato alle 18 ed è stato poi gestito dalla centrale operativa del 112 con non poche difficoltà.


A gestire per primo l'emergenza, suo malgrado è stato il farmacista Luca Napoletano, titolare della farmacia Della Commenda, collaboratore delle Caritas: "Quando mi sono accorto che c'erano cinque positivi attraverso la Caritas ho contattato la Prefettura per capire meglio le linee guida da seguire. Mi hanno richiamato poco dopo dicendo di chiamare il 112". La prima decisione è stata quella di portare tutti in ospedale in ambulanza, i minori sono stati inviati al Gaslini, gli adulti al Galliera e al San Martino".

In macchina (nella foto una delle due vetture dei profughi) anche due cani di grossa taglia della famiglia, trasferiti in via temporanea dalla Croce Gialla che si occuperà degli animali fino alla negativizzazione dei proprietari.

"Non è stato facile ma per fortuna due ragazze parlavano un discreto inglese e siamo riusciti a comunicare - racconta ancora il farmacista -. Mi hanno raccontato del loro lungo viaggio, più di 20 giorni in macchina da Mariupol, fino a qui. Mi hanno anche detto che uno dei figli aveva un po' di tosse alla partenza, ma al tampone era risultato negativo. Erano tutti vaccinati con due dosi, almeno gli adulti. All'inizio c'è stato il rischio di dover separare mamma e il neonato, perchè la donna era positiva mentre il bambino non si poteva ancora sapere, poi si è trovata una soluzione".
I cinque ucraini positivi sono stati poi accompagnati in una struttura convenzionata con la Asl3 dove rimarranno sino alle negativizzazione.

 

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