Gravissimo episodio di inciviltà su uno dei treni del rientro, alla stazione Genova Principe. Un gruppo di 27 ragazzi disabili che, assieme ai loro accompagnatori, avevano i posti riservati sul regionale veloce 3075 diretto a Milano Centrale, sono stati costretti a scendere dal treno perché i passeggeri saliti prima di loro, avevano occupato i posti riservati e si sono rifiutati di farli sedere. Il convoglio presentava inoltre danni agli arredi causati durante il percorso precedente: era in lieve ritardo perché vandalizzato alla stazione di Albenga da qualcuno che si era divertito a scaricare l'estintore e a spaccare le colonnine di gel disinfettante per le mani, circostanza che aveva costretto Trenitalia a cambiare una carrozza.
Nemmeno l'intervento della polizia ferroviaria e del personale di Trenitalia è servito a convincere i passeggeri riottosi a cedere i posti riservati: per evitare che la situazione degenerasse e il treno (pieno all'inverosimile) potesse partire in orario a beneficio degli utenti in regola, è stato necessario allestire in tutta fretta un pullman speciale, per riportare a Milano i ragazzi.
Immediate le reazioni istituzionali. "Quello che è accaduto oggi su un treno diretto da Genova a Milano è vergognoso, un episodio da stigmatizzare. Segna la totale mancanza di rispetto e sensibilità verso le persone disabili. Nonostante siano intervenuti gli operatori di Trenitalia e gli agenti della Polfer non c'è stato niente da fare". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l'assessore ai Trasporti Gianni Berrino commentano l'accaduto. "E' un fatto doppiamente grave, non solo perché il treno e' stato vandalizzato da ignoti passeggeri - conclude Berrino - ma soprattutto per quanto accaduto poi a Genova, un episodio inqualificabile che va condannato con fermezza".
Sul caso interviene Assoutenti, la più importante associazione a difesa dei passeggeri del trasporto aereo, marittimo, ferroviario e stradale, che annuncia la presentazione di un esposto alle Procure della Repubblica di Genova e di Milano per la possibile ipotesi di violenza privata.
“Si tratta di un episodio molto grave, un esempio di inciviltà e degrado morale che potrebbe realizzare un vero e proprio illecito di natura penale – spiega il presidente Furio Truzzi – Chiediamo alla Procura di Genova e a quella di Milano di identificare, anche attraverso l’ausilio delle telecamere di sicurezza, tutti i passeggeri che hanno costretto i ragazzi disabili a scendere dal treno, e di procedere nei loro confronti in base all’art. 610 del codice penale secondo cui “Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni”.
“Chiediamo inoltre che le pubbliche autorità e le società del trasporto ferroviario elevino nei confronti dei responsabili della triste vicenda un “daspo” a vita su tutti i treni italiani, vietando ai soggetti che hanno rifiutato di cedere il posto ai disabili l’utilizzo di qualsiasi tipo di treno, allo scopo di dare un segnale forte di condanna verso simili barbarie” – conclude Truzzi.
IL COMMENTO
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