Cronaca

Sono due le persone indagate
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di N.M.

LA SPEZIA- Sono stati sequestrati 1200 metri di spiaggia a Marinella di Sarzana e la sabbia con cui doveva essere fatto il ripascimento dai carabinieri forestali della Spezia.

Il materiale, trentamila metri cubi prelevati dal vicino fiume Magra, non avrebbe le dimensioni idonee per l'utilizzo in quell'area, sottoposta a vincolo paesaggistico. È quanto emerso dalle analisi granulometriche portate avanti nelle scorse due settimane dai tecnici di Arpal su richiesta dei militari. Il progetto di ripascimento interessa due aree all'interno della Rete Natura 2000, in zona speciale di conservazione del parco regionale Magra-Vara.

A seguito di numerose segnalazioni partite da residenti, balneatori e dalla consulta territoriale di Marinella, finiti poi all'attenzione dei carabinieri del Nipaaf, le indagini che sono state aperte sono sfociate oggi nel sequestro.

Sono due le persone indagate per il ripascimento dell'arenile della spiaggia, il direttore dei lavori e il responsabile unico del procedimento, dipendenti della difesa del suolo regionale. I due sono accusati di violazione paesaggistica.

Il materiale scavato dal fiume Magra, secondo quanto appurato dai carabinieri forestali avrebbe creato pozze fangose e un intorbidimento dell'acqua.

Il materiale sabbioso è stoccato su un argine del Magra a due chilometri del Ponte della Colombiera, in attesa di venire depositato su un tratto di spiaggia che va dal confine con la Toscana fino a quello con il comune di Ameglia. Il ripascimento era stato finanziato per 600mila euro con fondi della protezione civile destinati alla regione Liguria a seguito della mareggiata dell'autunno 2018 che aveva eroso la costa sarzanese.

Le operazioni, iniziate a metà marzo, avrebbero dovuto concludersi entro il mese di aprile, per indire successivamente il bando di gara per la gestione della spiaggia libera di Marinella in vista della stagione estiva.

La struttura commissariale chiederà la revoca del sequestro della spiaggia.

Il provvedimento "pare del tutto sproporzionato rispetto alla portata delle indagini in essere", si legge in una nota.

"Il dipartimento ambiente, difesa del suolo e protezione civile di regione Liguria - conclude la struttura commissariale - è a totale disposizione degli inquirenti, convinti di poter chiarire quanto prima questa vicenda, così come siamo certi faranno i due dipendenti della difesa del suolo regionale che risultano ad oggi indagati".

 

(Foto d'archivio)