GENOVA-Tragedia a Quinto dove ieri sera una giovane donna è stata accoltellata dal fratello. Secondo i testimoni, l'uomo avrebbe chiesto con veemenza soldi ad Alice che però si sarebbe rifiutata. A quel punto Alberto ha tirato fuori il coltello e ha colpito la donna all'addome e alla schiena con almeno 17 coltellate. I rapporti tra l'aggressore e la sorella erano tesi da tempo, proprio per le continue richieste di soldi. L'uomo, disoccupato, a dicembre 2020 era stato fermato per guida in stato di ebbrezza.
Questa mattina Primocanale ha raggiunto via Balbi Piovera a Sampierdarena, zona in cui il 42enne viveva in un appartamento da solo. Tanti i residenti sconvolti che però avevano notato nelle ultime settimane un cambiamento, in peggio, per Scagni, ora arrestato per l'omicidio della giovane sorella. "Ha incendiato una porta - racconta il proprietario del bar proprio sotto casa di Scagni -, si metteva a martellare sul pavimento e non faceva dormire nessuno, ha messo persino degli stuzzicadenti nei citofoni delle persone. Era una persona che non stava bene, era instabile. Non era in cura ma qualcosa sicuramente deve essere successo, visto che la polizia è venuta cinque o sei volte. Al bar non veniva spesso, è una persona che si vedeva che non stava bene. Lui ha detto in giro che soffriva di attacchi epilettici. Non lavorava, forse anche questo ha influito".
Anche il fruttivendolo sapeva di un peggioramento delle sue condizioni mentali. L'uomo, che conosceva sia lui che la vittima, ha raccontato ai microfoni di Primocanale: "Ho sempre pensato fosse un bravo ragazzo ma nell'ultimo periodo ho sentito che nel palazzo dava problemi, faceva rumore. Poi è arrivato a questo punto. Mi sembra che da poche settimane fosse proprio uscito di testa. Io non abito qua, ci lavoro soltanto, quindi non so bene. Ma ho sentito dire che urlava, batteva sulle porte. Conosco la sorella, prima lei abitava qua. Non mi è mai sembrato pericoloso, forse è stato un raptus".
IL COMMENTO
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