GENOVA - Nelle ultime settimane Alberto Scagni, 42 anni, pretendeva che la sorella Alice, 35 anni, gli desse di continuo soldi e quando si è accorto che non li avrebbe più avuti ha perso la testa: l'ha attesa sotto casa all'ora in cui lei andava a portare il cane fuori e l'ha colpita con un coltello. Quasi venti fendenti che non hanno lasciato scampo alla donna.
E' la tragedia avvenuta alle ore 21 della Festa del lavoro del primo Maggio nell'esclusiva via Fabrizi, macchie di verde punteggiate di villette a Quinto. Una tragedia che ha sconvolto Genova, dal levante, dove si è consumato il delitto, e pure Sampierdarena, dove abita l'assassino, in via Balbi Piovera, nei palazzoni nei pressi dell'ospedale.
Scagni dopo l'omicidio ha provato ad allontanarsi: ma grazie all'allarme di alcuni vicini di casa e del marito della vittima, Gianluca Calzona, commercialista, che ha assistito all'omicidio dal balcone, dopo neanche 500 metri è stato fermato dai poliziotti delle volanti.
In questura è stato arrestato dagli agenti della sezione omicidi della squadra mobile che lo hanno trasferito nel carcere di Marassi con l'accusa di omicidio.
La procura di Genova sta vagliando l'ipotesi che si tratti di un omicidio premeditato da parte di Scagni, che al momento dell'arresto era stato trovato con ancora il coltello ed i vestiti sporchi di sangue. I vicini, ascoltati dagli investigatori della squadra mobile, hanno raccontato di aver sentito fratello e sorella litigare animatamente per strada.
Alice Scagni, la vittima, era felicemente sposata con Gianluca. La vita della coppia da un anno e mezzo si era completata con la nascita di un bimbo. Nipote dell'assassino, nipote di Alberto Scagni, che forse ha vissuto con invidia l'esistenza piena di gioie della sorella. In corso le indagini per capire se l'uomo facesse uso di sostanze stupefacenti. Esclusa invece l'ipotesi che il 42enne giocasse alle macchinette.
A fargli perdere il lume della ragione può essere stata la mancanza di un lavoro e la solitudine: sui social l'uomo appariva disperato, in cerca di affetto e pronto ad aggredire e offendere chi non lo aiutava, un comportamento che era spirale che si autoalimentava, sino ad armargli la mano e uccidere la sorella: la persona che nella sua mente forse aveva tutto quello che lui desiderava e tutto avrebbe dovuto fare per salvarlo dalla sua disperazione e solitudine.
Così ora, ascoltando i vicini di casa e i negozianti di via Balbi Piovera, quella di via Fabrizi appare una tragedia drammaticamente annunciata.
(Nella foto Alberto Scagni insieme alla sorella Alice nel giorno del matrimonio della donna)
Lo stesso Alberto aveva postato a marzo sul suo profilo Facebook la foto con su scritto: "Questa (in cui potete ammirare una donna che si sta per sposare e un mix tra un narcos, daredevil, ed un ubriaco) è l’unica foto del matrimonio di mia sorella che per adesso si è degnata di mandarmi. Forse perché nelle altre sono ancora più brutto? Non mi stupirebbe. Di essere più brutto. Ma dubito sia il motivo. E sono passati anni, peraltro". Il matrimonio della sorella infatti risaliva al 2018.
IL COMMENTO
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