GENOVA - Tre anni di eventi e progetti culturali per Genova, l'obbiettivo di promuovere una rete tra tutti gli enti genovesi e una caccia al super assessore alla cultura che continua da parte del sindaco Marco Bucci e della sua giunta. "Ma nel frattempo continuiamo a lavorare con la nostra squadra".
"Ricordo però che la squadra o l'assessore sono soltanto un mezzo: il fine è dare un risultato al territorio che c'è già, il 2022 dal punto di vista culturale è l'anno con i dati più importanti dagli ultimi 20"
Il primo cittadino, in occasione della presentazione della mostra "Rubens Genova", ha presentato quelle che saranno le linee guida per la cultura fino al 2025, gli ultimi tre anni del suo mandato. Per la città di Genova la cultura deve sempre più essere una componente strutturale della città, in quanto determina conoscenza, identità, rispetto del territorio. Anche per questo motivo è stato costruito un board, un tavolo di confronto, con tutti i principali attori culturali della città: "Andiamo dal Teatro Carlo Felice ai musei civici, dal curatore scientifico dei Rolli Days ai musei civici cittadini, dal Teatro Nazionale a Palazzo Ducale", spiega Bucci. Il frutto, che viene anche dall'esperienza di collaborazione che si è andata via via consolidando nei duri mesi della pandemia, è un plico consistente che presenta ai genovesi il fitto programma culturale di eventi per i tre anni a venire. "E' un programma che potrà anche subire delle modifiche, ma che dà ai cittadini l'idea di una progettualità".
Un gioco di squadra che renderà ogni evento trasversale a tutte le realtà del territorio. Ottimizzare ogni iniziativa in tal senso rende l'offerta culturale ancor più attrattiva non soltanto per i cittadini, ma anche e soprattutto per gli imprenditori, gli sponsor e i turisti. E il piano presentato oggi mostra tre fils rouges che legheranno eventi, mostre, spettacoli, festival e iniziative.
"Al centro metteremo la grande storia di Genova che va dal Medioevo all'età contemporanea, non soltanto Barocco, ma anche Ottocento e Novecento, e i suoi genovesi più illustri, il mare e il domani, puntando sulla formazione dei giovani e lo sviluppo delle tecnologie"
Ed è per questo che tra il 2023 e il 2024 il mare darà modo di parlare del rapporto Oriente-Occidente, ospitando in città la collezione Bruschettini, ma poi si ospiterà la finale dell'Ocean Race. Genova festeggerà poi Paganini, nell'anno del suo 240esimo anniversario dalla nascita, e David Chiossone a 150 anni dalla sua scomparsa. Arte fiamminga e Medioevo saranno poi protagoniste nel 2024, data entro la quale le Torri Grimaldina ed Embriaci verranno restituite e aperte al pubblico. Più spettacoli all'aperto e fuori dai canonici palcoscenici è invece l'impegno chiesto ai teatri cittadini, già il Carlo Felice ha portato la musica sinfonica nei municipi genovesi quest'estate e altrettante iniziative sono previste in questa ricchissima stagione. E infine tutta la valorizzazione dei palazzi dei Rolli e dei siti Unesco, su cui il Comune annuncia di essere al lavoro per ampliarne l'elenco. Una Genova che guarda al suo grande passato, quindi, puntando sempre più sul futuro, sulle nuove tecnologie e sulla volontà che gli under 30 non siano soltanto i fruitori della cultura, ma i primi a trasmetterla, attraverso formazione e nuove possibilità lavorative. E, nel frattempo, l'invito alle solide realtà economiche è quello di sostenere la cultura sul territorio, facendo quello che le importanti famiglie genovesi facevano nel Seicento, diventando mecenati per artisti e musicisti, come ha ricordato il sindaco:
"Sostenere la cultura significa portare un grande indotto per tutta la città"
IL COMMENTO
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