Cultura e spettacolo

Da lunedì 14 novembre in onda su Primocanale e disponibile on demand sul sito Primocanale.it
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di Silvia Isola

 

GENOVA - Ritorna la docuserie culturale Terza a cura di Mario Paternostro, inaugurata nel 2019, a partire da lunedì 14 novembre. Terza è la terza pagina del giornale tradizionalmente legata alla cultura che nel formato televisivo di Primocanale ha raccontato tanto della storia di Genova, dagli anni 30 ad oggi, attraverso i palazzi, i monumenti e i luoghi simbolo della città, leggende e che in questa nuova stagione racconterà l'"@ddio al '900". A Terrazza Colombo si è tenuta la presentazione delle prossime puntate che, passeggiando per i luoghi simbolo di quegli anni, hanno ricostruito gli ultimi decenni del Novecento. 

L'edizione di quest'anno è dedicata agli ultimi 20 anni strategici per Genova, dalla fine degli anni di Piombo, nel ’70 ricordando il blitz di via Fracchia, l’omicidio di Guido Rossa, il segno delle Brigate Rosse, passando per la politica dapprima snocciolata attraverso la storia dei sindaci che si sono succeduti e poi con uno sguardo ai riflessi della politica nazionale di Craxi, Berlusconi e la Dc, arrivando alla parte economica con l’avvento del porto. La nascita di Corte Lambruschini, Palazzo Ducale e la ricostruzione del Teatro Carlo Felice dopo quasi quarant'anni dalla fine della guerra, che Primocanale seguì con una trasmissione dedicata "I mille giorni del Carlo Felice". Ma poi anche la poesia di Eugenio Montale, le canzoni di Fabrizio De André e l'infanzia di Vittorio Gassman fino al suo 'Ulisse' sulla scenografia di Renzo Piano: tutti argomenti che la scuola non tocca mai e che c'è bisogno di tramandare ai giovani millennials e gen Z affinché non vadano dimenticate. Proprio per questo, prima di ogni puntata è possibile ascoltare le voci dei ragazzi che ammettono di non conoscere gran parte di questi argomenti. 

L’iniziativa è nata assieme a Paolo Momigliano, presidente di Fondazione Carige, da quest’anno coproduttore del progetto: “Volevamo dare uno strumento a chi voleva visitare la città per conoscerne la storia e le curiosità. Siamo stati premonitori, però, del periodo del lockdown per cui questo programma è diventato l’occasione per raccontare e ricordare a chi fosse a casa la bellezza di Genova. Grazie a Mario Paternostro, all'editore Maurizio Rossi e all'entusiasmo che rendono ancora più prezioso questo ciclo".

Con Franco Bampi e A’ Compagna, l’archivio della Fondazione Ansaldo e oggi la Fondazione della casa editrice De Ferrari che vanta circa 25 mila libri che stanno ancora cercando casa, la trasmissione ogni anno si arricchisce di fonti, documentazioni e lavoro di ricerca che permettono puntualmente di restituire pagine della grande Genova. Ma poi la fonte delle tante immagini è stato proprio l'archivio storico di Primocanale che quest'anno ha compiuto quarant'anni e che in quel periodo. 

A salutare l'iniziativa anche il sindaco Marco Bucci: "Ricordo il 16 marzo del ’78 che ero a scuola, nel liceo Doria, quando con il sequestro di Aldo Moro tutti noi studenti ci riversammo sulle scalinate delle Caravelle e ho pensato ‘cosa succederà di noi, quando in una nazione riescono a rapire  il presidente del consiglio?’, tutti eravamo quell’anno preparati per un tema sulle Br alla maturità, cosa che poi non è accaduta. L’anno seguente durante la mia esperienza da militare, ci fu l’omicidio di Guido Rossa. Sono tutti ricordi nitidi nella mia mente. La memoria vale tantissimo per un sindaco. Tutta la memoria fa bene e bisogna conoscere sempre il passato perché così si capiscono le cose da non ripetere più. 100 anni di Terzo Valico o super treno si oppongono alle cose che invece abbiamo realizzato in tempi brevi, le cose sono fatte non quando si sono dette, ma quando sono realizzate. Pensare che Genova è stata la città più ricca del mondo mi fa domandare perché non possiamo tornare ad esserlo?".

La collaborazione è anche con la casa editrice De Ferrari che sfiora i 50 anni di attività e i cui libri sono stati una fonte da cui attingere per descrivere gli anni 80 e 90. Presente anche l'ex procuratore Francesco Cozzi che ricorda quegli anni in cui ogni settimana si aveva la notizia di un omicidio. "La vicenda dell'irruzione di via Fracchia avvenne quando io ero assegnato a Voghera e segnò un cambiamento definitivo nella lotta e nel contrasto della lotta all'azione al terrorismo, da lì iniziarono le indagini che con metodi legalissimi individuò la Colonna Genovese. Sono stati anni tremendi, io tornai a Genova nell'81 e ricordo che c'era un clima terribile".