GENOVA - Come pugili, anche i cantanti si scatenano sul palcoscenico e sono abituati a combattere per farsi avanti. E' questo quello che lega gli interpreti ai loro personaggi, così come è stato questo a legare Édith Piaf e Marcel Cerdan. Dalla "strada" al successo, due vite straordinarie che si sono incrociate quasi per caso, in una storia d'amore immortale. A renderla ancor più unica è l'opera di Maurizio Fabrizio che per il Teatro Carlo Felice ha composto la sua prima opera lirica.
Lunghi applausi per la prima dell'opera, nonostante il coro a ranghi ridotti a causa dello sciopero. Il cast entusiasta nel portare in scena un'opera nuova che consacra l'immortale amore tra la cantautrice francese e il boxeur. Per Salome Jicia interpretare "Édith è una grande responsabilità, quando era bambina la amavo e le sue canzoni mi rimanevano in testa tutto il giorno. Era una piccola donna che sapeva amare in grande", racconta a Primocanale. Anche Francesco Pio Galasso si rivede molto nel suo Marcel: "A lui mi accomuna il fatto di lottare sempre, giorno dopo giorno, per andare avanti e fare strada". L'antagonista, Jake LaMotta, è impersonato dal baritono Claudio Sgura, che sottolinea come "il toro scatenato - come vuole il suo soprannome - si scatenava quando entrava sul ring, così come noi cantanti lirici: quando siamo sul palcoscenico diventiamo dei tori scatenati. È un'opera bellissima, in cui la musica tocca il cuore".
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