GENOVA - Ormai è tradizione per il Teatro Carlo Felice chiudere nel segno della gioventù coi suoi allievi dell'Accademia di alto perfezionamento vocale diretta dal grande tenore genovese Francesco Meli, assieme alla moglie e soprano Serena Gamberoni. Nata in piena pandemia, oggi è una realtà consolidata capace di attirare a Genova giovani da tutto il mondo che studiano per diventare i tenori, i baritoni, i soprani di domani. E come vuole la tradizione, è piaciuto tanto "Il Barbiere di Siviglia" portato in scena nella brillante regia di Damiano Michieletto che ha saputo divertire il pubblico grazie all'inserimento di gag divertenti. Uno spettacolo divertente e moderno, che ha legato Genova a Siviglia grazie al filo di un treno immaginario tra le due città.
Un lavoro lungo diversi mesi quello iniziato a gennaio, momento in cui l'Accademia apre le porte ai suoi allievi, alcuni al primo anno, altri già al terzo. Tante le lezioni di preparazione che quest'anno sono servite anche per preparare quella che è stata una vera e propria mini stagione al Teatro della Gioventù con quindici recite in dodici giorni. E la crescita di alcuni giovani interpreti è palpabile: tutti i ragazzi hanno dimostrato grande capacità nell'interpretazione delle maschere di Rossini, da Figaro interpretato da Carlo Sgura a Don Basilio e Don Bartolo, impersonati rispettivamente da Davide Sabatino e Giampiero Delle Grazie, a Greta Carlino nei panni di Rosina e Gabriella Ingenito in quelli di Berta, passando per il Conte di Paolo Nevi, Fiorello di Ernesto De Nittis e l'ufficiale Angelo Parisi.
Lo spettacolo resterà in scena fino al 20 giugno e nel cast si alterneranno anche gli altri giovani allievi che hanno frequentato l'Accademia: Manuel Caputo, Willingerd Gimenez, Antonino Arcilesi, Martina Saviano, Franco Rios Castro, Gabriele Barria e Giulia Alletto.