Cultura e spettacolo

6 minuti e 41 secondi di lettura
di Silvia Isola

CHIAVARI - Le notti di luglio e agosto a Chiavari si inebriano di cultura con il Dionisio Festival: giunto alla sua quinta edizione, il cartellone di quest'estate in sei spettacoli spazia da Rodari alla mitologia greca, dalla comicità circense di Leo Bassi al teatro di storie del Tony Award Stefano Massini. Un festival gratuito che tocca corde profonde attraverso gli ospiti che ogni anno vengono invitati sul palco dal direttore artistico Davide Paganini

"L'idea che ci ha sempre ispirati è quella di realizzare un'esperienza e dare un qualcosa in più che lasci lo spettatore cambiato una volta terminata la serata"

A premiare la manifestazione è il pubblico, che dal 2019 ad oggi, anno dopo anno, è sempre stato presente. "Abbiamo un pubblico molto eterogeneo, che spazia dai più giovani fino ai nonni, e che ogni anno ci rinnova la sua fiducia". 

Grande pubblico in piazza Nostra Signora dell'Orto per Vladimir Luxuria e la sua "Princesa", il dramma di Fernanda, trans brasiliana che in Italia non trova il suo lieto fine, ma prostituzione e uomini incapaci di amarla fino in fondo. Per Luxuria è la seconda volta a Chiavari e spiega a Primocanale come "Per me è sempre una grande emozione parlare di Fernanda, perché ha emozionato Maurizio Iannelli, che ha dedicato un libro, ha emozionato Fabrizio De Andrè che ha dedicato a lei una canzone nell'album Anime Salve. Ha emozionato don Andrea Gallo che l'ha conosciuta perché l'ha accolta per un po di tempo a Genova e addirittura a Genova c'è un'associazione che si chiama proprio Princesa, di cui don Gallo è stato anche presidente onorario. Quindi c'è molta Liguria in questa storia e devo dire che in Liguria, tutte le volte che l'ho fatto qui in Liguria per me è ancora più emozionante". 

I PROSSIMI SPETTACOLI

23 LUGLIO - IL BARONE LAMBERTO
Maria Amelia Monti Prima nazionale assoluta, debutto a Chiavari dello spettacolo inedito. Maria Amelia Monti legge “Il Barone Lamberto” di Gianni Rodari. Nel suo castello sul lago d’Orta il Barone Lamberto ha assunto sei “operai” che ripetono giorno e notte il suo nome: Lamberto, Lamberto, Lamberto, Lamberto. Gli “operai” non sanno il perché di questo strano lavoro, ma la salute del barone ultranovantenne sembra trarne giovamento. Almeno finché il nipote, nella speranza di ereditare presto, non lo va a trovare… Scorciato dalle formidabili cesoie di Edoardo Erba, il romanzo di Rodari “C’era due volte il barone Lamberto”, da racconto per ragazzi diventa apologo di impressionante lucidità, che diverte e sconcerta, raccogliendo echi di culture lontane e restituendoci una parabola universale sulla vita, sulla morte, e sulla vita dopo la morte. Interpretato con straordinaria originalità da Maria Amelia Monti, attraversato dalle magiche musiche di Massimiliano Gagliardi, Il Barone Lamberto assicura un’ora di divertimento e di sorprese. Regalando al pubblico la quintessenza della poesia di un grande maestro della nostra letteratura: Gianni Rodari.

3 AGOSTO - LA MORTE DELLA PIZIA
Daniele Pecci di Friedrich Dürrenmatt, con Daniele Pecci. Anais Drago al violino e Chiara Di Benedetto al violoncello. Nella mitologia greca, la Pizia era l’eletta sacerdotessa del dio Apollo a Delfi che, seduta sul suo tripode e avvolta dal vapore, profetizzava agli uomini il volere degli dei attraverso uno solenne vaticinio. Nel racconto La morte della Pizia di Friedrich Dürrenmatt, pubblicato nel Mitmacher nel 1976, la profetessa di Apollo diventa “un’imbrogliona che improvvisava gli oracoli a casaccio, secondo l’umore del momento”, l’ultima delle pizie che appaiono come la versione antica delle cartomanti di oggi. Friedrich Dürrenmatt, scrittore svizzero del Novecento (1921-1990), tiene in modo particolare alla parodia (un altro tentativo riuscito è Il Minotauro) e con questo racconto, piccolo capolavoro della burla ironica, ci presenta un mito che assomiglia ad una caricatura, prendendo tuttavia le dovute distanze dalla satira e dal sarcasmo infondato. Perché la messa in ridicolo della Pizia è motivata dalla ragione prima del suo autore, ovvero l’investigazione e l’interpretazione dello straordinario arcano, il protagonista assoluto del racconto, che fa uscire pazzi gli antichi greci che gli si accostavano con fede incondizionata. Anche nella reinterpretazione del testo firmata da Daniele Pecci nasce una rilettura laica, sottile, dissacratoria e divertente del mito greco ed in particolare del mito di Edipo. Un’ormai decrepita discendente Pizia, sacerdotessa dell’oracolo di Delfi, viene chiamata a rispondere alle domande di un giovane Edipo. Attraverso il suo sogno si intrecciano in vorticose trame l’invenzione, la casualità e il destino, tutte credibili, che manifesteranno il vero abitante di Delfi: l’enigma.

20 AGOSTO - "THE BEST OF…"
Leo Bassi Oltre al personaggio televisivo che è una provocazione costante, Leo Bassi è un comico, un pagliaccio classico e un attore che continua a lavorare per una commedia diversa, esplosiva e sinistra, provocatrice e fugace. Militante svergognato di un esercito di risate costanti, ha fatto della provocazione la sua unica arma di sopravvivenza, così affronta sfide personali, quasi senza limiti, con le quali attraversa qualsiasi barriera, pur impossibile o sgradevole che sia. Imprevedibile, geniale, dissacrante e divertentissima, “The Best of” è un’antologia dei migliori numeri della carriera di Leo Bassi, giocoliere e attore che lavora per una comicità esplosiva e provocatrice. L’erede di una stirpe di clown che ha trasformato la risata in un’arma per il cambiamento. Parlare di Leo Bassi è farlo con sorpresa: non si sa mai cosa si troverà nei suoi spettacoli, sempre diversi, sempre al servizio dello spettatore, forse è lì la chiave del suo successo. Per 90 minuti il grande buffone recupererà i momenti più divertenti di tutti i suoi spettacoli. Si tratta dunque di un lavoro personale ed intimo per ritrovare le proprie creazioni. Sono tutti avvisati: Leo Bassi ha sfoderato le sue armi di guerra ed è tornato alla grande. Conosciuto in tutto il mondo per le sue, Leo Bassi è un comico e un artista che discende da una lunga serie di circensi italiani, francesi e inglesi. Per oltre 130 anni la famiglia Bassi si è esibita senza interruzioni e con riconoscimenti generali da parte di una platea mondiale. Sei generazioni fa, un antenato di Leo Bassi ha combattuto a fianco di Garibaldi prima di creare uno dei primi circhi moderni in Toscana. Poi, nel periodo d’oro del Vaudeville, un nonno britannico di Leo, Jimmy Wheeler, si è esibito regolarmente al Palladium di Londra e successivamente è stato uno dei pionieri della commedia in TV dei primi anni della B.B.C. Più di recente, il padre, Leo Bassi senior, un giocoliere di fama mondiale, ha lavorato negli Stati Uniti (dove Leo è nato nel 1952) assieme ad importanti artisti ed entertainer del calibro di Groucho Marx, Louis Armstrong e Ed Sullivan. Dalla sua famiglia Leo Bassi ha ereditato tutti i trucchi del mestiere e le competenze circensi più originali come la giocoleria con i piedi (per questa sua capacità è citato nella Oxford Encyclopedia of Performing Arts), ma più che continuare una tradizione teatrale il suo vero intento è quello di mantenere vivo, nella realtà di oggi, lo spirito folle e provocatorio che è il vero marchio di fabbrica della famiglia Bassi. Per Leo, l’intrattenimento non vuol dire solo far divertire il pubblico: ma creare negli spettatori un’esperienza unica ed emozionante, facendola percepire come un momento eccezionale, irripetibile e magico della vita. Questo, dunque, è l’obiettivo di Leo Bassi: la ricerca di questa magia senza la quale uno spettacolo è solo…. uno show.

25 AGOSTO - L’ARTE DEL RACCONTO
Stefano Massini “Le storie che ci servono a vivere meglio”. Le storie sono come piccoli manuali di sopravvivenza, di cui abbiamo necessità per affrontare la giungla di tutti i giorni. Un viaggio fra un caleidoscopio di storie umanissime, personaggi lontani nel tempo, epopee, incontri, esperienze umane, emozioni e anche risate. L’estro narrativo di Massini e la potenza sempre antica e sempre nuova del racconto. Stefano Massini, unico italiano nella storia a vincere il Tony Award, premio Oscar del teatro americano, amato dal grande pubblico per i suoi racconti dallo stile unico, con i suoi affreschi narrativi “tocca il cuore e la mente”, emoziona e fa riflettere. Con il tratto consueto del suo narrare è un compositore e “scompositore” di parole e di racconti, indagatore delle storie quotidiane e degli stati d’animo.

TAGS