Cultura e spettacolo

'Quando noi morti ci risvegliamo' in scena sabato 18 alle 21
1 minuto e 44 secondi di lettura
di Dario Vassallo

Una riflessione sull'arte che si intreccia a una riflessione sulla vita, sulle sue aspettative mancate e sui suoi rimorsi: è il tema al centro di 'Quando noi morti ci risvegliamo', ultima opera scritta dal drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, autore di capolavori come 'Casa di bambola' e 'Hedda Gabler', considerato il padre della drammaturgia moderna per aver portato nel teatro la dimensione più intima della borghesia ottocentesca mettendone a nudo tutte le contraddizioni.

Una scrittore in crisi ritrova una donna amata nel passato

Sabato 18 alle 21 lo spettacolo inaugura la stagione 2025 del Teatro Sociale di Camogli, adattato diretto e interpretato da Rajeev Badhan. E' la storia di uno scultore in crisi creativa e matrimoniale che reincontra per caso una donna amata nel passato che era stata la sua musa nonché modella dell'opera più famosa che aveva creato. La donna però gli rinfaccia di averle rovinato la vita e quando l’artista riesce a convincerla ad abbandonare tutto per ricreare la loro unione nell’arte e nella vita è il destino a frapporsi violentemente al loro ricongiungimento.

Un mix di teatro e video

Nuovo tassello nella ricerca fra teatro e video di Rajeev Badhan già iniziata con 'Le notti bianche' di Dostoevskij, questa rilettura sviluppa l'utilizzo delle nuove tecnologie come mezzo per innovare diversi linguaggi artistici in un'ottica di multidisciplinarietà e contaminazione che coinvolge direttamente lo spettatore. In particolare, è proprio la mescolanza tra video, video live e la scena teatrale che aiuta a riflettere sulla relazione tra arte e vita, sulle aspettative mancate, sulla vocazione artistica e sui rimorsi di una vita forse non pienamente vissuta.

Domenica tornano i 'Concerti aperitivo'

Il weekend del Teatro Sociale di Camogli continua domenica alle 12 con l’Ensemble 16032 che nell'ambito dei 'Concerti aperitivo' propone un programma dedicato alle varie facce del romanticismo musicale, quello popolare del russo Glinka (Trio Pathétique), quello appassionato di Schumann (Variazioni su un tema di Beethoven) e quello classicheggiante di Mendelssohn (Konzerstück n. 2, op. 114).

 

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