“È stata probabilmente l’edizione più importante del Festival di Limes sia per il successo di pubblico che abbiamo registrato che per i contributi degli studiosi che si sono avvicendati nei panel. Gli interventi ci hanno aiutato a capire dove sta andando il mondo, percorso da numerosi conflitti e situazioni di crisi”: esprime così la sua soddisfazione il direttore di Limes Lucio Caracciolo per l'appuntamento di quest'anno che da venerdì a domenica scorsi ha portato a Palazzo Ducale 9600 partecipanti.
Una ricognizione sulle crisi geopolitiche in corso
Il focus 2025 – 'L’ordine del caos' – è stato una ricognizione delle molteplici crisi geopolitiche in corso, a cominciare da quella americana, con Donald Trump appena insediato con esperti italiani e stranieri che hanno approfondito un tema – quello dell’ordine mondiale – più che mai attuale tenendo conto soprattutto della “stanchezza imperiale” degli Stati Uniti. Il Festival ha portato a Genova, come ogni anno, gli analisti di Limes e altre personalità italiane e straniere che hanno dibattuto su temi di pressante attualità: le divisioni interne dell’America e l’impatto del fenomeno Musk sulla “costituzione materiale” del paese, l’incipiente crisi della Germania, il confronto Usa-Cina che entra ora in una nuova fase, stato e prospettive della guerra in Ucraina, la situazione mediorientale e altro ancora, con un occhio particolare alla posizione e alle opzioni dell’Italia.
La rassegna torna dal 6 all'8 febbraio 2026
L’ultimo panel – “Limes risponde” – è stato dedicato interamente alle domande raccolte dalla redazione della rivista tra i partecipanti, sia in presenza che on-line: in tutto più di 150 quesiti sui temi trattati nel corso del Festival: “Con Limes Palazzo Ducale rinsalda la sua centralità nel dibattito culturale non soltanto italiano – afferma la direttrice Ilaria Bonacossa -. I numeri che si sono registrati in questa tre giorni sono veramente ragguardevoli e testimoniano la crescente attenzione del pubblico per le tematiche geopolitiche. Anche tra i giovani: venerdì abbiamo avuto cinquecento studenti in presenza e altrettanti collegati da remoto”. Il Festival tornerà il prossimo anno dal 6 all’8 febbraio.
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IL COMMENTO
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