“Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ratificando la scelta del Consiglio d'indirizzo della Fondazione Carlo Felice di Genova, ha firmato il decreto di nomina di Michele Galli a sovrintendente del teatro lirico del capoluogo ligure”. E' arrivata nel primo pomeriggio l'investitura ufficiale per il cambio della guardia nel più importante teatro d'opera della Liguria. Un atto formale ma nello stesso tempo fondamentale che segna la fine dell'era Orazi e ne apre, per i prossimi cinque anni, una completamente nuova. Raggiunto da noi telefonicamente, Galli si è schermito. Poche parole, tra una riunione cui stava partecipando e un Consiglio di amministrazione che lo attendeva: “La ringrazio per l'attenzione, ovviamente sono contento ma mi lasci il tempo di confrontarmi con il presidente del Consiglio di indirizzo e di documentarmi”.
Un'attività ultraventennale
E' la prima volta nella sua carriera che Galli ricopre il ruolo di sovrintendente di un ente lirico. Nato a Cremona nel 1963 e laureato in Giurisprudenza, dal 2022 è Direttore Generale della Fondazione Teatro di Pisa con compiti di direzione e organizzazione delle attività della Fondazione, gestione del personale, direzione e coordinamento in autonomia delle attività artistiche, tecniche, amministrative ed economico-finanziarie. Un'attività ultraventennale, la sua, come dirigente di Teatri di Tradizione e Festival musicali italiani tra cui la Fondazione Lirico Sinfonica Teatro Comunale di Bologna, la Fondazione Lirico Sinfonica Teatro dell’Opera di Roma, la Fondazione Lirico Sinfonica Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, la Fondazione Lirico Sinfonica Teatro Regio di Torino, la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi – Teatro di Tradizione, la Fondazione Teatro di Pisa – Teatro di Tradizione – e il Palau de les Arts di Valencia.
Trova in teatro una situazione non idilliaca
Galli arriva al Carlo Felice mentre il teatro vive una situazione non idilliaca con gran parte dei lavoratori sul piede di guerra. Come è noto due sigle sindacali, Snater e Slc-Cgil, hanno infatti indetto uno sciopero che riguarda tutte le 'prime' degli spettacoli da qui alla fine della stagione, compreso dunque il 'Nervi International Ballet Festival'. Al di là del contratto nazionale che non è rinnovato dal 2000 salvo un'integrazione che ha riguardato soltanto il periodo 2019/2023 le rivendicazioni riguardano gli organici tecnici, l'organizzazione del lavoro, i buoni pasto, la flessibilità di coro e orchestra e i fringe benefits concessi l'anno scorso ma non rinnovati. Tutti problemi che Galli si troverà sul tavolo e ai quali dovrà cercare di dare una soluzione nel più breve tempo possibile.
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