A distanza di nove mesi, i fatti stanno dimostrando che le preoccupazioni e le perplessità sollevate da Primocanale erano fondate e che il Comune, in particolare il consigliere delegato allo sport Stefano Anzalone, avevano sottovalutato la situazione. Lo stesso Anzalone, infatti, ora per cercare di rimediare ai guasti di una gestione superficiale si affanna a inviare lettere di ammonimento alle due società, che in quasi un anno di lavori hanno stravolto le Tribune per realizzare sky box televisivi, sale hospitality per i vip e una tribuna giornalisti monumentale.
Tutto il resto, nei settori Gradinate e Distinti, è stato trascurato ed abbandonato all’incuria più totale: servizi igienici fatiscenti, seggiolini sporchi, lampadine bruciate nelle scale e tornelli rotti. Nel frattempo la ditta originariamente incaricata dei lavori al “Ferraris” è fallita, le squadre si sono invischiate nella lotta per non retrocedere e uno dei due presidenti, Massimo Ferrero, sta affannosamente cercando di salvare le sue aziende dal fallimento. Non solo. Lo stesso Ferrero ha patteggiato una pena con la Federcalcio per attività immobiliari annunciate e mai realizzate in quel di Bogliasco.
Di fronte a questo scenario raccapricciante, il sindaco Bucci e l’assessore Piciocchi hanno aperto la porta ad eventuali, nuovi e diversi investitori interessati allo stadio di Marassi. Non sarà facile trovarli, ma è altrettanto evidente che affidare il “Ferraris” a Genoa e Sampdoria senza le dovute e stringenti garanzie si è rivelato un boomerang per la collettività. Ecco perché continuare a vigilare è un dovere da parte nostra.
IL COMMENTO
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