Prima ha colpito più volte la moglie in testa uccidendola, poi è uscito nel terrazzino e si è lanciato nel vuoto morendo sul colpo. La tragedia si è consumata in un appartamento del secondo piano del civico 130 di via Piacenza nel quartiere genovese di Molassana. L'uomo avrebbe lasciato un biglietto con scritto "Soffro tanto. Ti amo ma non ce la faccio". Secondo quanto raccolto dagli investigatori e da alcuni vicina, l'uomo soffriva da tempo di depressione e accusava alcuni problemi di salute. Genova in questa domenica di metà febbraio si è svegliata con una tragedia che chiede il perchè.
Entrambi anziani i protagonisti di questo dramma, Pietro Maroli aveva 84 anni, la moglie: Maria Rosa Sanscritto, 80. Ad avvisare i soccorritori intorno alle 9.30 alcuni vicini che hanno visto il corpo dell’uomo a terra nell’area dell’ingresso dei box auto. Tutto accade intorno alle 9. Un dramma che si consuma in pochi minuti. Lui colpisce la moglie più volte alla testa con una mazza. Per lei non c'è scampo. Lui esce nel balcone, sale su una sedia e si lancia nel vuoto per circa 12 metri.
I primi soccorritori arrivati sul posto hanno trovato la donna in cucina, in una pozza di sangue, colpita più volte da una mazza, di quelle che usano i muratori. Sul posto immediato l'intervento di carabinieri e polizia, poi l'arrivo della Scientifichi per i rilievi del caso, infine la mortuaria col il triste compito di portare via i cadaveri dei due anziani.
Scioccati i vicini di casa. Alcuni hanno confermato che lui soffriva di depressione. “Non ci saremmo mai immaginati e aspettati una cosa del genere - spiega una residente del palazzo scenario della tragedia -. Siamo senza parole, non avevano mai dato all’esterno segni di contrasto tra loro, stavano insieme da tantissimi anni, siamo senza parole”. Non avevano figli. Nel passato non emergono particolari contrasti o atti di violenza, una coppia affiatata e socievole. Una vita trascorsa uno accanto all'altro che in questa domenica si è spezzata nel più tragico dei modi.
QUATTRO CASI IN 3 MESI - Sono quattro i casi di omicidio-suicidio avvenuti in Liguria negli ultimi tre mesi con un unico filo conduttore, quello che unisce l'avanzare degli anni e la malattia. Prima del caso scoperto nel quartiere Molassana di Genova, c'era stato l'episodio che aveva coinvolto una coppia ultra ottantenne in via Piombelli, nel quartiere di Certosa il 19 gennaio. Lui 88 anni, lei 87. Il marito strangolò la moglie malata e poi tentò di uccidersi perché temeva di diventare un peso per i figli. Salvato, dopo due giorni tentò di nuovo il suicidio, poi il decesso.
Il 20 gennaio scorso a Carcare, in provincia di Savona, un uomo di 72 anni ha ucciso la madre di 95 sparandole con un fucile. La donna era da anni malata di Alzheimer e veniva accudita dal figlio. L'uomo ha poi rivolto l'arma verso di sé suicidandosi. Il settantenne era depresso. Aveva lasciato un biglietto alla figlia con scritto: "Con la nonna non ce la faccio più, ho il cuore a pezzi, non voglio finire su una sedia a rotelle anch'io, la nonna la porto via con me".
Il 9 dicembre alla Spezia, in un appartamento di corso Nazionale, un uomo di 75 anni sparò alla moglie coetanea, malata di Alzheimer. L'uomo, che da anni accudiva la moglie, da un po' di tempo aveva scoperto di avere un tumore.
cronaca
Omicidio-suicidio a Genova, uccide la moglie e si getta nel vuoto
E' successo in via Piacenza, nel quartiere di Molassana
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