cronaca

Un fitto calendario di udienze previste da qui a dicembre
4 minuti e 12 secondi di lettura
Sono stati giorni concitati quelli che hanno preceduto l’udienza preliminare che dà il via al processo per il crollo di Ponte Morandi, ma il 15 ottobre è arrivato e nella tensostruttura bianca allestita all’interno del cortile del tribunale di Genova si tiene la prima udienza davanti al giudice Paola Faggioni, chiusa al pubblico. Primocanale segue in diretta la giornata a partire dalle 8 dedicando la sua programmazione a quello che è successo dal 14 agosto 2018 a oggi. Tre anni in cui l'emittente è sempre stata vicina ai familiari delle vittime, agli abitanti sfollati, alle realtà del territorio più colpite economicamente. Tre anni in cui quotidianamente ha seguito da una parte la demolizione e la nascita del nuovo viadotto Ponte Genova San Giorgio. Tre anni di notizie legate alle indagini sul crollo e di attesa. 

Il primo colpo basso di Castellucci, chiederà la ricusazione del giudice – L’ANTICIPAZIONE

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 59 indagati (più le società Autostrade per l'Italia e Spea) dei 69 che erano stati iscritti sul registro degli indagati durante le indagini. Ma gli avvocati difensori di alcuni indagati, tra cui l'ex Ad Giovanni Castellucci, avrebbero intenzione di chiedere l'immediata ricusazione del Giudice per l'udienza preliminare, secondo quanto emerso nei giorni scorsi sul Tg La 7. La motivazione sarebbe contenuta in un documento di una decina di pagine: il giudice aveva chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari di Giovanni Castellucci, ex Ad di Autostrade, nell'ambito di un filone d'inchiesta parallelo a quello del crollo del ponte, quello dedicato ai pannelli fonoassorbenti. Secondo i legali, con quel provvedimento la giudice avrebbe già espresso una valutazione complessiva sull'operato di Autostrade, fatto che viene ritenuto come una prova della mancanza di 'equanimità' del Gup. Questo sarà il primo nodo da sciogliere. Faggioni, infatti, potrebbe decidere autonomamente di rinunciare all'incarico oppure di sottoporsi al giudizio, cosa che comunque avrebbe tempi abbastanza brevi.

Processo Morandi, il procuratore Francesco Pinto: "Colpito dalla sfrontatezza e dal cinismo degli indagati sul tema sicurezza" – L’INTERVISTA

Intanto il calendario prevede tre udienze settimanali da qui a dicembre per chiarire la posizione degli indagati. A inizio anno gli indagati la cui posizione non sarà archiviata diventeranno imputati nel processo. Dovranno rispondere di omicidio colposo plurimo, crollo colposo, omicidio stradale, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Le udienze saranno un momento delicato e importante. Nel corso della mattinata, Primocanale analizzerà questi temi con diversi ospiti: Stefano Sambugaro, consigliere dell’Ordine degli avvocati, il giornalista Franco Manzitti, Alessandro Vaccaro, tesoriere Organismo Congressuale Forense, Carlo Brusco, già magistrato di Cassazione, Paolo Odone Presidente Ascom Confcommercio Genova, Massimo Giacchetta Presidente Cna Liguria, Maurizio Caviglia Segretario Generale Camera Di Commercio, Alessandro Cavo Presidente Fipe Confcommercio Liguria e Giampaolo Botta, Direttore Generale Spediporto. Necessario dare, però, anche spazio alle proteste contro il Green Pass e allo sciopero in porto, in una giornata molto complessa e delicata, con il rischio di disagi alla viabilità. 

Processo Ponte Morandi: Regione Liguria si costituirà parte civile – L’ANNUNCIO

Nel frattempo è arrivato lunedì l’annuncio che anche Regione Liguria si costituirà parte civile nel processo. Il Comune di Genova aveva già preso questa decisione a fine settembre, nel corso di questa settimana hanno deciso di fare la stessa richiesta anche i sindacati Cisl, Cgil e Uil e l’associazione per la tutela dei consumatori Assoutenti. E anche i familiari delle vittime attraverso il legale Raffaele Caruso, che rappresenta anche gli abitanti e le imprese della zona arancione, vogliono essere inseriti fra le parti civili. Il 95% per cento dei familiari delle 43 vittime di Ponte Morandi sia già stato risarcito strategicamente da Autostrade per l'Italia, ma la volontà non è quella di ottenere altri risarcimenti ma per essere parte attiva nel procedimento.

Ponte Morandi, il legale delle vittime: "Nonostante i risarcimenti ai familiari chiediamo inserimento del comitato fra parti civili" – COLPO DI SCENA

Intanto, tra le più recenti frasi choc c’è stata quella dell'Ad di Autostrade Roberto Tomasi che alla radio in una intervista, rispondendo alla domanda “Perché spesso lungo le autostrade si vedono i cantieri ma non gli operai al lavoro?”, ha detto candidamente: “Il motivo è che in realtà non si tratta di cantieri veri e propri ma solo di un modo per alleggerire il peso dei veicoli in determinate tratte, in accordo con il Ministero, con l’obiettivo di garantire la sicurezza”. Cantieri fantasma in Liguria che ogni giorno causano decine e decine di km di coda ad ogni ora, danneggiando economicamente l’intera regione. Oltre che, a tre anni dal crollo di Ponte Morandi, è inaccettabile una presa in giro di questo tipo. L’arroganza punta dritta allo stomaco dei liguri, ma di certo ferisce ancora di più i familiari delle vittime (LA REPLICA).