Ormai per chi si mette in viaggio in Autostrada è come giocare alla roulette russa.
E' morta anche la donna di 34 anni coinvolta nel frontale di ieri sulla A10, deceduta a causa delle gravi lesioni riportate. La donna era di Vado Ligure, nel savonese. Si trovava ricoverata in rianimazione al Santa Corona di Pietra Ligure. La causa dell'incidente, sembra proprio essere stato lo scambio di carreggiata, che obbliga i veicoli nei due sensi a sfiorarsi.
LEGGI QUI LA CRONACA DELL'INCIDENTE DEL 23 MARZO SULLA A10
L'ultimo terribile incidente alle ore 23 del 23 marzo, sulla A26, in direzione Alessandria, all'altezza di Rossiglione, tra i caselli di Ovada e Masone, dove ha perso la vita Paolo Scerni, 46 anni, velista e figlio dell'imprenditore Gianni Scerni, ex presidente del Genoa. Sulla vicenda indaga la polizia stradale che ha sequestrato i mezzi e i telefonini dei conducenti di entrambi i mezzi.
Uno scontro tra un'Audi di grossa cilindrata, e un tir, che si stava reimmettendo in carreggiata nei pressi dell'area di servizio Anzema, non ha lasciato scampo al quarantenne che è deceduto sul colpo. Ferita l'altra persona che si trovava a bordo del mezzo con lui, e che è stata trasportata all'ospedale San Martino di Genova. E' grave, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Davvero un marzo nero sulle autostrade liguri disseminate di cantieri.
Tra le tratte più funestate, la A10, che collega Genova a Ventimiglia, e la A26, che da Pra' sale verso Alessandria. Qui, alle sei di stamane l'ultimo incidente a Ovada: un automobilista a bordo di una Tesla elettrica è andato dentro un cantiere e solo per un miracolo non ha colpito operai.
Poche conseguenze anche per l'autista e intervento dei pompieri per la messa in sicurezza della vettura come prevedono le procedure per i veicoli elettrici.
Era finita in tragedia invece l'incidente avvenuto il 10 marzo sempre sulla A10 a Vesima: un cinquantenne si è trovato davanti all'improvviso la coda provocata da un restringimento di carreggiata in direzione dello svincolo per la A26 ed è finito sotto un tir fermo morendo sul colpo. Era un tecnico Vodafone di Mondovì con moglie e una figlia piccola.
Sei giorni prima, il 4 marzo, sempre sulla A10 a Ceriale altro morto, a perdere la vita un polacco a bordo di un tir che forse a causa di un malore era finito nell'altra corsia schiantandosi contro un altro mezzo pesante. Una tragedia che aveva paralizzato la A10 per oltre dieci ore. Nell'ingorgo era finito anche Ibrahimovic diretto al Festival di Sanremo e raggiunto solo grazie ad un passaggio offerto da uno scooterista.
Il calciatore una volta sul palco dell'Ariston, complici conduttori e giornalisti curatori della kermesse, parlando dell'incidente si era limitato a raccontare con battute e sorrisi del contrattempo omettendo che nel sinistro era morto un uomo, ultima deprecabile appendice di un Festival organizzato a tutti i costi e contro tutti in una città e una regione impegnate nella tragica contabilità dei morti e dei contagiati per il Covid.
E dopo la grande campagna di Primocanale che ha denunciato la mancanza di sicurezza sulle Autostrade della Liguria e l'ennesima tragedia che ha coinvolto il noto imprenditore Paolo Scerni, si fa sentire anche la voce della politica.
Il deputato della Lega, Edoardo Rixi, responsabile nazionale Infrastrutture e componente della Commissione Trasporti, chiede un incontro urgente con il Ministro dei Trasporti per rivedere i lavori in autostrada: “Al profondo cordoglio per la morte di Paolo Scerni si unisce la rabbia per la causa: un grave incidente sulla carreggiata Nord dell'A26, all’altezza di Rossiglione. L’ultimo di una serie di incidenti, di cui alcuni mortali, sulla rete autostradale ligure martoriata da continui cantieri e cambi di corsia. Una situazione a cui bisogna trovare rimedio al più presto", ha detto Rixi.
Il deputato ha poi concluso: "Per noi è fondamentale risolvere il problema, abbiamo chiesto un incontro urgente al ministro Giovannini per rivedere i tempi di intervento su gallerie e viadotti perché hanno superato il limite della sopportazione. Oltre a essere un problema economico per gli operatori di logistica e autotrasporto, con la ripresa della stagione turistica e croceristica rischia di diventare ulteriormente un problema di sicurezza stradale con un tasso di incidentalità non tollerabile”.
IL COMMENTO
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