
Il detenuto, un 55enne nato in Belgio in carcere per associazione a delinquere di stampo mafiosa e traffico illecito sostanze stupefacenti, ha tentato il suicidio tramite impiccagione. Gli agenti sono intervenuti immediatamente e lo hanno salvato, impedendo così che la già lunga lista dei morti in cella per suicidio si allungasse ancora. L’uomo aveva evidenti segni di soffocamento al collo ed è ora sottoposto a regime di Grande Sorveglianza, sorvegliato ogni 15 minuti.
“L’istituto di Genova Marassi rischia di rappresentare uno dei gironi infernale del sistema penitenziario italiano e ad alimentare questa spirale di violenza concorre certamente anche il dato di affollamento della struttura genovese. A Marassi sono presenti 720 detenuti a fronte dei 500 posti previsti, una situazione ai limiti della gestibilità che dovrebbe sollecitare i responsabili amministrativi del sistema penitenziario ligure ad adoperarsi fattivamente per la ricerca di soluzioni possibili ed efficaci”, denuncia Fabio Pagani, Segretario Regionale della Uilpa Penitenziari.
IL COMMENTO
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