GENOVA - Il segretario del Pd Enrico Letta intervistato a Terrazza Colombo da Mario Paternostro in vista delle elezioni politiche in programma il prossimo 25 settembre ha parlato del programma del Partito democratico e della visione per il futuro del Paese.
Quella che stiamo vivendo è una campagna elettorale pasticciata? Perché la attaccano?
Il nostro successo darebbe fastidio alla destra ma anche a chi, come Giuseppe Conte e Carlo Calenda, scommettono sulla fine del Pd. Sono tutti contro di noi. La nostra campagna elettorale si basa sul lavoro, sulla scuola, sui giovani, sull'ambiente e sui diritti. Il campo in cui siamo collocati è quello con le nostre idee: per Conte e Calenda la vittoria della destra non è un problema. La scelta di Conte è grave, è cominciata provocando un danno agli italiani con la caduta di Draghi. Prima lo ha fatto Conte, poi Salvini e Berlusconi. In questo momento sul caro bollette il Governo Draghi sarebbe utilissimo.
Qual è la sua opinione sul M5s?
Ha una responsabilità immensa nella caduta del Governo Draghi, una caduta che è stata fatta contro l'interesse nazionale (e ora chiedono pieni poteri a Draghi sulle bollette). Penso che la serietà pagherà, penso che anche molti elettori del centrodestra non vogliano passare da Draghi a Giorgia Meloni. La nostra proposta è basata sul lavoro, sulla sanità, sulla scuola, sui giovani e sull'ambiente: dall’altra parte non ci sono sfumature, la destra è negazionista su questi temi. Guardate la Liguria con le mareggiate, oppure in altre zone d'Italia i danni provocati dai ghiacci che si sciolgono. Votate per noi, gli altri vanno avanti portando politiche contrarie rispetto a questi temi.
Ci sono tanti che stanno cercando di favorire la destra
C’è chi appoggia la Meloni e chi, come il terzo polo, la favorisce implicitamente. Chi vota terzo polo avvantaggia la destra. Io vedo paura nelle persone che incontro, soprattutto sul tema delle bollette. Il governo Draghi ha creato una riserva di 13 miliardi. Vogliamo anche la bolletta sociale per le famiglie bisognose.
E sui giovani?
Sui giovani pensiamo tre cose fondamentali. Prima di tutto basta con gli stage gratuiti o i finti stage; In secondo luogo pensiamo al primo contratto e al primo impiego senza tasse per pagarli meglio. In terzo luogo bisogna aiutare i ragazzi ad andare via da casa con un contributo d'affitto e contratto prima casa. Entro fine legislatura dobbiamo portare i giovani in media fuori da casa a 24 anni, questo è l’obiettivo. L’Italia è oggi retta dai 70enni. E' uno schema che va cambiato: un paese che si regge sugli anziani non va da nessuna parte. Bisogna rimettere i giovani nel motore del Paese. I figli non si fanno perché i ragazzi non possono più fare un vero progetto di vita.
E sulla sanità?
E' un disastro dal 2004 quando l'allora ministro Tremonti mise un tetto alla spesa che ogni anno scende. La norma va fatta saltare e bisogna investire. Mercoledì presenteremo le nostre proposte in conferenza con il ministro Speranza.
L'attuale legge elettorale è molto maggioritaria
Chi arriva davanti ha un grande margine. Col 43% di voti si ha il 70% dei seggi. Chi spera al ritorno del Governo Draghi deve votare noi che siamo la cosa più vicina a quel modello. Draghi parlò nell’ultimo discorso di agenda sociale, è quello che faremo noi.
Il Pd prende voti tra i borghesi?
Dobbiamo riprendere il rapporto tra coloro che hanno di meno. Domani andrò a Taranto, città in cui governiamo grazie ai voti di chi ha meno. Dobbiamo rinnovarci e lo stiamo facendo anche in Liguria, regione in cui i seggi sono contendibili. Il presidenzialismo è una falsa soluzione a un falso problema: Draghi ha governato bene, ciò dimostra che il sistema già oggi funziona. Questa campagna deve ora entrare nel vivo, non si era mai vista ad agosto. Le prossime due settimane saranno decisive, noi ci scateneremo in giro per l’Italia. Genova e la Liguria sono cosi belle che se non pensiamo all’ambiente la Liguria sarà bella solo per il suo passato, non per il passato.
Come si posiziona il Pd sul tema delle infrastrutture?
E' la volta buona. Il Pnrr è una grande occasione, non va rinegoziato. Applichiamo quei fondi, ce ne sono tanti anche per la Liguria.
IL COMMENTO
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