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"Il percorso stabilito a livello nazionale per il dopo Letta sia applicato anche a livello regionale", chiede il consigliere comunale di Genova
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di Davide Lentini

GENOVA - La Direzione nazionale del Pd ha scelto come gestire il dopo Letta: si passerà dal Congresso e da primarie aperte per la scelta del nuovo segretario.

Un percorso non scontato, visto che negli ultimi anni sulle primarie si è discusso molto se farle e su come farle. L'idea adesso è quella di rinnovare completamente il partito, aprendosi anche all'esterno. Un rinnovamento che riguarda da vicino anche la Liguria, dove però si è aperto un altro tipo di percorso che dovrebbe portare alla scelta del nuovo segretario regionale al posto di Valentina Ghio. Per ora non si è parlato né di congresso e neppure di primarie.

A farlo per prima, oggi, è Cristina Lodi, consigliere comunale del Pd a Genova: "Finalmente si faranno primarie aperte per il segretario nazionale - scrive - Credo sarebbe necessaria una uniformità di utilizzo degli strumenti, magari anche per gli amministratori locali e i parlamentari". Lodi ricorda come in Liguria l'ultima volta per la nomina di Ghio a segretario regionale ci fu un voto di maggioranza contro le primarie aperte e chiede che stavolta si cambi. "Il rinnovamento parte anche dai metodi aperti, democratici, coraggiosi, energici e sostenibili. Così scopriremo cosa vuole la gente che aderisce al manifesto di intento del Pd, davvero. Per ricominciare a passo veloce". "Costruiamo anche in Liguria un nuovo manifesto del partito - aggiunge Lodi a Primocanale - e scriviamolo con le parti sociali. Apriamoci e restiamo aperti".