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Parlando all'Assemblea Anci chiede un cambio di mentalità anche rispetto alla sanità: "Bisogna ragionare in quanto comunità e non come singoli comuni"
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di Davide Lentini

GENOVA - Un invito a abbandonare il campanilismo e a fare squadra per rilanciare la Liguria attraverso i numerosi progetti e obiettivi fissati. E' l'appello lanciato dal presidente della Regione Giovanni Toti ai sindaci riuniti nell'Assemblea congressuale di Anci Liguria.

"Siamo di fronte sfide importanti, dall’Autonomia al Pnrr fino al nuovo piano sociosanitario della Liguria - ha spiegato Toti - Sfide che vinceremo solamente se sappiamo fare sistema: serve una rivoluzione culturale, bisogna abbandonare la ‘politica di campanile’ a favore della ‘politica del sistema’, tra le Regioni e i Comuni, tra tutti noi, lo Stato e gli enti intermedi".

In particolare, riguardo l’Autonomia, Toti ha spiegato che la proposta avanzata dal ministro per gli Affari regionali Calderoli "va nella direzione che chiunque amministri un territorio ha sempre sperato, ovvero verso una devoluzione di competenze e una specificazione di quelle che oggi il Titolo V della Costituzione delega alle Regioni, ma su cui i poteri concorrenti dello Stato impediscono una piena autonomia del territorio. Tutto ciò - ha aggiunto il governatore ligure - comporta una riflessione da parte nostra ma anche una rivendicazione, per una reale devoluzione dall’alto verso il basso dei poteri dello Stato: se le Regioni avranno maggiori poteri, i Comuni dovranno avere maggiori poteri e anche le Città metropolitane che, svuotate di poteri e competenze dalla legge Del Rio, dovranno tornare ad essere dei punti di riferimento significativi ed efficienti per la comunità dei sindaci. Questa è una delle sfide che abbiamo per ridisegnare questo Paese. Se anche questa legislatura non riuscirà a portare a un riordino dei poteri – ha sottolineato Toti - credo che avremmo perso un’occasione e perderemo anche la seconda sfida, che riguarda la più grande programmazione economica che questo paese abbia di fronte dal dopo guerra a oggi, ovvero il Pnrr e i fondi europei per il nuovo settennato fino al 2027".

Tra le riforme che richiedono un cambio di logica, Toti ha parlato anche del nuovo Piano sociosanitario della Liguria invitando i sindaci "in quanto comunità e non come singoli, a un dibattito di sistema, che metta al centro la salute non di un cittadino di Ventimiglia o Sarzana ma di un cittadino ligure. Significa - ha detto - ridisegnare la sanità ligure in modo che sia sempre più vicino ai cittadini attraverso la medicina territoriale e sempre più accentrata in quei grandi hub ospedalieri che la scienza ci dice essere più efficienti per la cura dell’alta complessità". Il riferimento è alle polemiche scaturite da più parti rispetto al piano regionale che prevede ad esempio la chiusura dei reparti di natalità degli ospedali Villa Scassi di Genova Sampierdarena e San Paolo di Savona. "Dobbiamo pensare a una regione con tutti i sindaci che lavorano uniti per un obiettivo comune", ha concluso Toti.