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Il senatore del M5S chiede che il Governo vada in Parlamento a chiarire i tempi di realizzazione dell'opera e con quali coperture economiche si farà
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di Davide Lentini

GENOVA - Torna alla carica e rilancia il senatore del M5S Luca Pirondini sul caso della Gronda di Genova. Dopo l’interrogazione al ministro alle infrastrutture Salvini per chiedere i reali costi di realizzazione e perché non venga presa in esame la soluzione alternativa di prolungare la strada a mare, invece di costruire il nuovo raccordo autostradale, oggi chiama in causa il viceministro Edoardo Rixi in merito ai tempi di apertura dei cantieri.

"Rixi – spiega Pirondini – ha annunciato ai quattro venti il via ai lavori subito, addirittura entro la fine dell'anno. Non è chiaro su quali basi, visto che Autostrade per l'Italia non può affidare i lavori a una sua partecipata e comunque è chiamata a dar vita alle gare d'appalto, nonostante il vuoto normativo creatosi dopo che la Consulta ha dichiarato incostituzionale l'Art.177 del Codice Appalti”.

Secondo Pirondini "o Rixi racconta favole, oppure ignora i tempi medi di una gara d'appalto nel nostro paese", e anche per questo torna a chiedere delucidazioni sulla copertura dei 4,5 miliardi previsti per la realizzazione dell'opera, "somma giocoforza lievitata a causa di inflazione e ritardi".

Di qui la richiesta del senatore grillino affinché il Governo riferisca in Parlamento tempi e modalità di realizzazione della Gronda. “Invece di fare ogni giorno uscite roboanti e propagandistiche – conclude Pirondini – l’esecutivo dica la verità. I cittadini genovesi lo meritano".