LIGURIA - "Regione Liguria stanzia annualmente 5 milioni di euro di cofinanziamento per integrare le risorse assegnate dal riparto del Fondo nazionale per la non autosufficienza. A fronte dell’aumento del numero di potenziali beneficiari, stiamo lavorando su un duplice percorso: da un lato in Conferenza delle Regioni per una modifica dei criteri di assegnazione del Fondo nazionale, in base non al numero assoluto di anziani residenti ma alla loro percentuale rispetto alla popolazione, e, dall’altro a livello ligure, per revisionare, insieme agli stakholders, gli attuali criteri d’accesso e di quantificazione che disciplinano il contributo, in un’ottica ridistributiva anche di maggiore equità al fine di contemperare gli interessi di tutte le persone in condizione di gravissima disabilità con l’obiettivo di azzerare la ista d’attesa”. Così l’assessore regionale alle Politiche sociali Giacomo Giampedrone risponde alla polemica sollevata da due consiglieri regionali di minoranza.
“Le risorse dedicate al contributo Gravissima Disabilità – spiega Giampedrone - afferiscono, insieme ad altre misure, al fondo nazionale per la non autosufficienza, ripartito annualmente alle Regioni sulla base di due criteri: il numero assoluto di residenti d’età pari o superiore a 75 anni (nella misura del 60%) e i criteri utilizzati per il riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali (nella misura del 40%). Tale meccanismo di riparto dei fondi alle Regioni – evidenzia Giampedrone - non tiene conto del numero effettivo delle persone con disabilità gravissima presenti in ciascuna regione. Nonostante queste risorse e soprattutto nonostante il cofinanziamento regionale annuo di 5 milioni di euro, il numero dei potenziali beneficiari è in aumento, complice anche l’età media molto elevata della nostra popolazione, e ciò ha prodotto delle liste d’attesa per l’accesso al contributo".
"Attualmente in tutta la regione sono presenti circa 130 domande risultate idonee in attesa di finanziamento”. Rispetto alle critiche della minoranza, Giampedrone evidenzia il “carattere strumentale” della polemica, in particolare per quanto riguarda i costi per gli interventi giornalieri di riabilitazione “che – spiega l’assessore regionale alle Politiche sociali - avendo carattere sanitario per espressa previsione normativa, non possono essere finanziati con le risorse del Contributo Gravissima disabilità, dedicato esclusivamente ad azioni a carattere assistenziale”.
IL COMMENTO
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