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Da domani rincari su benzina, gasolio e Gpl per il taglio degli sconti sulle accise deciso dal governo. L'europarlamentare Pd attacca Salvini
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di Davide Lentini

GENOVA - Da domani il prezzo del carburante salirà nuovamente, a causa del taglio degli sconti sulle accise per benzina, gasolio e Gpl, deciso dal governo Meloni. Sulla benzina le accise saliranno da 47,84 a 57,84 centesimi al litro, sul gasolio passeranno da 36,74 a 46,74 euro al litro, sul Gpl da 18,26 a 26,67 centesimi al litro. Considerato che si applica anche l’Iva al 22%, l’aumento del prezzo per la benzina e il diesel sarà di 12,2 centesimi al litro, mentre quello del Gpl salirà di 2,3 centesimi al litro. Per cui da domani per un pieno di gasolio da 40 litri, si pagheranno circa 5 euro di tasse in più rispetto a oggi.

Gli sconti erano stati introdotti il 22 marzo dal governo Draghi per fronteggiare la crisi economica; per fortuna questi rincari arrivano in un momento in cui i prezzi del carburante sono scesi, ma non mancano però le polemiche politiche: "È il classico regalo di Natale che famiglie e imprese proprio non vorrebbero trovare sotto l’albero - commenta l'europarlamente ligure Brando benifei, Pd - considerando non solo il rincaro sui carburanti ma anche i rischi ad esso collegati: una maggiore inflazione sul prezzo delle merci e le conseguenze negative sui consumi".

Benifei, in particolare, se la prende col vicepremier: "Matteo Salvini, che sulle accise della benzina ha speso fiumi di vuota propaganda per anni, ha qualcosa da dire agli italiani?", si chiede.