Politica

Nella prima conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio fissa la riforma istituzionale come priorità
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di Stefano Rissetto

Avanti sulla riforma della Costituzione in senso presidenzialista, come su quella della giustizia con la separazione delle carriere perseguita dal Guardasigilli Nordio, controlli ma non coercizioni per fronteggiare il Covid, nessun ripensamento sul MES né sull'intransigenza verso la Russia e nemmeno sul MSI, detassazione incentivante per gli imprenditori che assumano. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha tenuto la sua prima conferenza di fine anno e si è sottoposta alle domande della stampa italiana ed estera. Tre ore di faccia a faccia, 45 domande per la prima donna, a 161 anni dalla nomina di Camillo Benso conte di Cavour da parte di Vittorio Emanuele II, a guidare il governo italiano. Una donna che quindi - sia pure molti anni dopo - per connotazione personale porta l'Italia a colmare il divario, nella storia contemporanea dei principali Stati dell'Occidente, con Israele, Gran Bretagna e Germania a suo tempo governate da figure come Golda Meir,  Margaret Thatcher e Angela Merkel. L'israeliana e la britannica come la tedesca, certo, gestirono conflitti armati e crisi socioeconomiche spaventose. La Meloni eredita una situazione non idilliaca, ma ottimamente gestita da Mario Draghi, da cui comunque tende a distinguersi.

COVID - Sulla nuova minacciosa variante in arrivo dalla Cina, la Meloni osserva: "Ci siamo mossi immediatamente: abbiamo disposto il tampone per tutti quelli che vengono dalla Cina, ma è una misura efficace solo se viene presa da tutta l'Ue. Per cui abbiamo scritto a Bruxelles. Ci aspettiamo che l'Ue voglia operare in questo senso. Abbiamo bisogno di capire se quello che sta arrivando è coperto dai vaccini o no. Dei primi casi sequenziati di Covid su persone provenienti dalla Cina 15 sono di variante Omicron, già presente in Italia, e questo dovrebbe essere abbastanza tranquillizzante. Il caso cinese lo dimostra: lavoro su responsabilità e non coercizione: situazione abbastanza sotto controllo".

PNRR E MANOVRA - Sul PNRR, il presidente del Consiglio ha rimarcato il lavoro fatto ereditando una situazione aperta dal predecessore Draghi, senza negarsi un punto di orgoglio sulla legge di stabilità: "La manovra è stata approvata un giorno in anticipo rispetto a quelle degli ultimi due anni".
Per quanto riguarda il PNRR, "Quando siamo arrivati, dei 55 obiettivi erano stati conseguiti 25. Abbiamo lavorato per terminare gli altri 30. Sono contenta che il governo italiano sia riuscito a raggiungere tutti i 55 obiettivi previsti per inviare ora la lettera all'Ue e richiedere la tranche di 19 miliardi di euro. Abbiamo lavorato per terminare gli altri 30. Questa staffetta ha funzionato, sono contenta che si sia riusciti".

RUSSIA/UCRAINA - Sul conflitto eurorientale, la Meloni è stata "interrogata" dal corrispondente della Tass, agenzia di stampa moscovita: "Confermo che storicamente i rapporti culturali con la Russia sono antichi e solidi, infatti ho difeso la scelta della Scala di dedicare la sua 'prima' a un' opera russa. Le scelte del governo russo non devono ricadere sul suo popolo e sui suoi cittadini, voglio distinguere le due cose ma quelle scelte ci sono, sono di violazione del diritto internazionale che se fossero accettare farebbero crollare la costruzione della legalità internazionale. Temo che il principio di chi con l'uso della forza possa invadere il vicino sia poco conveniente per tutti. Per noi è inaccettabile: a noi può mancare il turismo russo, i turisti in Russia, ma ci sono cose che non si possono piegare ai nostri desideri. Spero che la Russia fermi questa inaccettabile guerra di aggressione: sino a quando non accadrà noi non ci fermeremo".

ENERGIA - La Meloni ha affrontato anche il tema della crisi energetica: "Continueremo a lavorare sulla base di quello che accade, ma siamo in una situazione di grande emergenza: i provvedimenti energetici costano mediamente 5 miliardi di euro al mese. Il tetto del gas può cambiare il quadro, e se dovesse confermarsi cambiato una parte di risorse potrebbe liberarsi per altri provvedimenti".

MES - La Meloni conferma la linea dura sul fondo salva Stati: "Credo che sul Mes la ratifica sia secondaria: il tema è che, atteso che l'Italia non accederà mai al Mes sinchè io conto qualcosa, temo che nemmeno gli altri accederanno. Dopo la Grecia non è stato attivato da nessuno. Che la riforma vada in porto o meno credo che quel fondo non verrà utilizzato. Ha condizioni troppo stringenti, è un creditore priovilegiato, produce problemi significativi di spendibilità dei tuoi titoli di stato, ti si alzano i tassi di interesse. Noi siamo nella posizione di tenere bloccati di decine di miliardi quando servono soldi? No. Ma vorrei capire se esistono i margini che piuttosto che ratificare una riforma, lavorare a qualcosa di diverso, con condizionalità diverse e magari con obbietivi più centrati. A questo dedicherò il mio lavoro nelle prossime ore".

PRESIDENZIALISMO - Storico obiettivo della destra italiana, dal Msi ad An a FdI, la riforma istituzionale è un obiettivo prioritario della Meloni: "Vorrei che fosse la mia eredità".
"Confermo che il presidenzialismo - ribadisce - è una mia priorità, punto a farlo entro questa legislatura. Può solo fare bene all'Italia, consente stabilità e governi frutto di indicazioni popolari chiare. Sono sempre partita dal sistema francese non perchè sia il mio preferito ma quello più condiviso, penso a una riforma condivisa. Sullo strumento con cui procedere, bene Bicamerale se utile, altrimenti è dilatorio. Entro gennaio avrò colloqui tra Casellati e opposizione: quindi decideremo. Non escludo iniziativa del governo, ma se è più coinvolgente nessun problema a partire dal parlamento".

FISCO - "Abbiamo dato un segnale con il taglio del cuneo fiscale, ma su questo vorrei andare avanti. Il nostro obiettivo di legislatura sono 5 punti di taglio e vedremo se riusciremo a fare questo, qualcosa di piu o di meno". Il secondo obiettivo è la tassazione che tenga conto della composizione del nucleo famigliare. Consideriamo il tema del sostegno alla genitorialità una priorità ed anche la tassazione deve tenerne conto". Per la Meloni la questione ha anche rilievo "sulla tenuta dello stato sociale". Il terzo obiettivo, infine, è quello di promuovere una " tassazione che incentivi di più chi si mette in gioco e crea ricchezza: il tema è più assumi e meno paghi".

SALVACALCIO - Il cosiddetto "emendamento Lotito" alla fine è passato. La Meloni puntualizza: "Il governo precedente aveva sospeso i pagamenti dovuti allo Stato dalle società sportive, non solo da quelle di calcio. Noi ereditiamo questa situazione e decidiamo di applicare a questa fattispecie le stesse regole applicate agli altri contribuenti: mi dai il dovuto con la rateizzazione e una maggiorazione del 3%. Non è una norma che regala qualcosa, ma tutti pagano quello che devono pagare. Noi diciamo ci date i soldi ma consentiamo una rateizzazione".

QATARGATE - Una frecciata alla sinistra sul tema della corruzione all'Europarlamento perpetrata (secondo la magistratura belga) da Qatar e Marocco attraverso personaggi di area PD: "Una cosa mi ha molto innervosito: molti colleghi internazionali definiscono questi fatti con la locuzione 'italian job', come se fosse una macchia sulla nostra nazione. La vicenda non riguarda solo italiani, anche belgi, greci e esponenti di altre nazioni. Semmai è un tema di partito, un socialist job".

MSI - Molte le polemiche dall'opposizione per le iniziative di alcuni esponenti di destra, tra cui il presidente del Senato Ignazio La Russa, per il recente 75° anniversario della fondazione del MSI. La Meloni, che da quella storia viene, ha ribadito: "Il Msi ha avuto ruolo importante in Italia: ha fatto il suo percorso ed è stato chiaro sull'antisemitismo" ha detto il presidente del Consiglio, aggiungendo che parteciperà alle celebrazioni del 25 aprile.

IRAN - La prima donna presidente del Consiglio della storia d'Italia dal 1861 ha toccato la questione femminile, e l'aspetto dei gesti dimostrativi a costo zero che spesso sostanziano le sue campagne in Occidente, citando la scacchista iraniana Sara Khadim al-Sharia, che ha partecipato al Campionato mondiale 2022 in Kazakhstan senza portare il velo. "Sono stata colpita dalla storia di questa campionessa di scacchi che decide di partecipare al mondiale di scacchi togliendosi il velo al cospetto del mondo. Mi ha fatto riflettere. Siamo abituati a gesti simbolici ma, di solito, i nostri non hanno conseguenze potenzialmente così gravi come quelle che potrebbe avere questo"