SAVONA - È iniziato il nuovo corso per il rigassificatore offshore della Liguria, dopo l'incontro avvenuto in Regione tra il presidente Giovanni Toti e i vertici di Snam. La nave verrà posizionata a circa 4 km dalla costa, nei comuni di Vado Ligure, Quiliano e Savona, come previsto già nelle scorse settimane da Primocanale. (LEGGI QUI) L'attivazione dell'impianto è prevista nel secondo semestre del 2026, in un'area decisa da Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure Occidentale. La condotta subacquea attraverserà Vado, Cairo Montenotte e Altare, per servire il Nord d'Italia. "Nelle prossime ore sarà pronto un sito internet del commissario all'interno del portale di Regione Liguria, inoltre nelle prossime ore convocheremo tutti i sindaci interessati dei Comuni, oltre ai vertici di Snam - spiega il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti -. Seguiremo passo passo i lavori e l'impatto delle infrastrutture con le opere compensative, ci raffronteremo con tutti gli attori in campo". Il rigassificatore ligure soddisferà il 7% del fabbisogno di gas nazionale. È già stata presentata da Snam un'istanza che sancisce l'inizio del percorso amministrativo, che perdurerà per circa 200 giorni.
"La nave ha una capacità massima di 5 miliardi di metri cubi all'anno, il 7% dei consumi dell'Italia. Avremo 45 scarichi all'anno, più o meno uno alla settimana per un totale di circa 100 milioni di metri cubi a ogni scarico. Il piano prevede che queste navi servano il sistema italiano per 20 anni, passati tre anni a Piombino la parte rimanente sarà qui in Liguria- spiega l'amministratore delegato di Snam Stefano Venier -. Quindi a largo di Vado resterà 17 anni. Entro 200 giorni dalla presentazione dell'istanza di Snam effettuata oggi dovrà essere completato il percorso autorizzativo. "La zona del Mar Ligure interessata è già interdetta alla navigazione, ci è stata indicata perché è al di fuori delle zone paesaggisticamente delicate e già oggi è dedicata allo stazionamento delle navi", continua Venier. Un potenziamento del rigassificatore di Panigaglia è allo studio? "In questo momento non ne stiamo discutendo", replica l'amministratore delegato di Snam.
L'annuncio della collocazione del rigassificatore nelle acque di Vado, a quattro km dalla costa, ha scatenato il botta e risposta tra il Partito democratico e il presidente della Regione Giovanni Toti. "Il presidente Toti a distanza di una settimana dalla promessa in consiglio regionale di condividere con i territori la collocazione del rigassificatore, annuncia invece che sarà a Vado, in barba a ogni promessa di confronto e facendo quanto temevamo: far calare dall’alto una scelta così delicata. La chiara dimostrazione di una totale assenza di correttezza da parte del Presidente, e in questo caso anche commissario straordinario, che procede senza mai ascoltare. Un modo di fare inaudito e antidemocratico" attacca il consigliere regionale dem Roberto Arboscello, che aveva presentato un'interrogazione per chiedere la condivisione delle scelte. "Solo ieri il governo aveva garantito che la collocazione del rigassificatore sarebbe avvenuta condividendola con i territori. Oggi Toti smentisce il governo e dimostra ancora una volta che il presidente della Liguria agisce in modo unilaterale, senza cercare condivisione con il territorio e l'informazione necessaria su un tema così importante che avrebbe bisogno di essere inserito in una strategia ambientale complessiva" aggiunge la deputata Valentina Ghio, che aveva presentato un ordine del giorno alla Camera sul decreto settore energetico.
Non si è fatta attendere la risposta del presidente ligure, che accusa il Pd di ignoranza vergognosa. "Nessun gesto unilaterale quanto, piuttosto, l’ennesima e amara constatazione dell’ignoranza che regna tra i banchi dell’opposizione, perfino in Parlamento. Nel sollevare la solita e scontata polemica, gli esponenti dem dimostrano infatti di non conoscere la procedura prevista dalla legge secondo la quale è il proponente, in questo caso Snam, a decidere dove collocare il rigassificatore in ambito portuale esattamente come a Ravenna o a Piombino. Il Pd palesa dunque la propria ignoranza, ingiustificabile e vergognosa tenuto conto dei lauti stipendi dei consiglieri regionali e ancora di più dei parlamentari. Quella che stiamo applicando è infatti la stessa identica procedura nazionale adottata dai loro governatori, Bonaccini in Emilia Romagna e Giani in Toscana. La competenza su quello specchio acqueo – precisa Toti - spetta all’Autorità Portuale ed eventualmente alla Capitaneria di Porto per tutti i servizi tecnico-nautici, dal posizionamento della boa all’ancoraggio della nave. Per quanto riguarda la struttura commissariale, il processo di condivisione con i territori che saranno attraversati dalla condotta, prima sottomarina e poi sotterranea, partirà nelle prossime ore con un incontro convocato già entro la fine di questa settimana. Valuteremo la proposta che Snam ci ha presentato e soprattutto – conclude il Commissario - lavoreremo insieme ai territori per presentare una serie di richieste adeguate in termini di opere compensative, come previsto dalle norme nazionali".
IL COMMENTO
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