GENOVA - Botta e risposta tra il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e il deputato di Fratelli d'Italia Matteo Rosso, in merito alla tassazione degli extraprofitti delle banche da parte del governo Meloni. "Sono sorpreso dalle parole del presidente Toti. Questa tassazione non ha nulla di illiberale e nemmeno di marxista, ma ha un valore sociale di riequilibrio e mi sia consentito dire anche di ridistribuzione" commento il commissario regionale di FdI Rosso, a cui si uniscono il senatore Gianni Berrino e la deputata Maria Grazia Frijia.
"Rivendichiamo questa misura perché dimostra che questo è l'unico governo che ha la forza di tassare le banche perché è l'unico che non ha rapporti privilegiati col sistema bancario, ma anche e soprattutto riequilibra il sistema del credito: un mercato equilibrato è dove si incontrano domanda e offerta di risparmio e investimento, mentre ora si registrano due tassi di riferimento molto distanti tra loro: quelli di accesso al credito e quelli riconosciuti quando si versa. E ciò comporta un fattore di grosso squilibrio" proseguono i tre esponenti di Fratelli d'Italia.
In mattinata il presidente ligure Toti si era detto scettico rispetto alla misura degli extraprofitti per le banche, definendola una tassa più da marxisti che da liberali. (LEGGI QUI)
Una stoccata diretta al governo "degli amici di centrodestra" da parte di Giovanni Toti, che non è piaciuta al partito di Giorgia Meloni, che ha sottolineato come il provvedimento sia una tantum. In riferimento agli effetti in borsa, citati dallo stesso presidente ligure, interviene e precisa il capogruppo in consiglio regionale Stefano Balleari.
"Sarebbe stato sufficiente guardare le analisi di questa mattina del Sole24Ore e dell’andamento della Borsa per capire che l’effetto di ieri era legato a una situazione momentanea, è assolutamente normale per una misura che non era stata annunciata e soprattutto senza le precisazioni del Mef. Sul discorso delle banche che non erano avvertite, prendo in prestito le parole del sottosegretario Fazzolari che appunto riferiva oggi come alcuni istituti hanno allineato gli interessi attivi a quelli passivi e quindi hanno realizzato minori utili di quelli che non lo hanno fatto".
Gli esponenti liguri di FdI difendono la decisione del Governo, definendo la scelta coraggiosa, che "non guarda al bene elettorale, ma al bene della nazione e che non ha paura di nessun potere perché investito da quello più forte: quello degli italiani che, tra l’altro, giudicano alla quasi unanimità positiva questa norma come dimostra il sondaggio di Affari italiani che rileva il 91% di consensi per questa scelta".
All'attacco delle parole del presidente ligure Giovanni Toti anche il viceministro del Mit e deputato e segretario regionale della Lega Edoardo Rixi, che come Fratelli d'Italia definisce la misura equa e giusta. "Il prelievo sugli extra profitti delle banche è una norma di equità sociale. Si tratta di un provvedimento una tantum limitato al 2023 che trova la sua radice nell’innalzamento dei tassi voluto dalla Bce e che si è tradotto in una impennata insostenibile del costo del denaro per molte famiglie e imprese, a cui non è seguito un paragonabile aumento per i consumatori che hanno depositi sui conti correnti. Basta guardare gli utili del primo semestre 2023 per capire l’ordine delle dimensioni. Le risorse prelevate saranno a disposizione di mutui e taglio delle tasse. Un'operazione premiata oggi con i segni positivi sui titoli bancari, al di là delle speculazioni della prima ora" ha concluso Rixi.
IL COMMENTO
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