GENOVA - "Giù le mani dal tradizionale pesto alla genovese, prodotto artigianalmente dalle nostre aziende e cucinato ogni giorno nelle nostre case con il basilico ligure". Sono le parole del consigliere regionale della Lega Alessio Piana e l’assessore comunale della Lega a Genova Francesca Corso, dopo che il consigliere comunale del Pd a Bologna Mattia Santori si è presentato in aula con un vasetto di pesto alla genovese e uno di infiorescenze di canapa, sostenendo che entrambi i prodotti presentano potenziali rischi per la salute.
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"È inaccettabile che il consigliere comunale del Pd di Bologna Mattia Santori, ex leader delle ‘Sardine’, lo paragoni alla cannabis ed è vergognoso sostenere che il pesto sia pericoloso per i consumatori come una droga. Il tradizionale pesto alla genovese è un prodotto alimentare genuino, di qualità conclamata a livello mondiale e non fa male alla salute. Anzi, è una prelibatezza e un’eccellenza agroalimentare".
"È molto grave quanto successo in consiglio comunale a Bologna - continua la nota stampa -, perché una persona con un ruolo istituzionale e delle responsabilità nei confronti della comunità non può azzardare affermazioni del genere".
"Sarebbe opportuno che il consigliere comunale del Pd chiedesse scusa a quelle piccole aziende, artigiani e lavoratori che operano in un territorio impervio e difficile, ma da cui grazie a dedizione e passione nascono eccellenze alimentari come il pesto alla genovese e il basilico ligure: simboli del nostro territorio e dell'Italia in tutto nel mondo".
E poi l'affondo: "Il Pd genovese e ligure è d'accordo con quanto affermato dal loro esponente bolognese?".
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Sul tema è intervenuta anche l'assessore al Commercio, Artigianato, Pro Loco e Tradizioni cittadine de Comune di Genova Paola Bordilli. "Invito il consigliere comunale del Pd Santori, alla luce delle sue ultime dichiarazioni, a rimangiarsi quanto detto pubblicamente e a chiedere scusa. In caso contrario, siamo pronti a chiedere il danno all’immagine".
"Il pesto, che risulta il prodotto più ricercato dai turisti e tra le prime salse di condimento conosciute e apprezzate nel mondo, è un’eccellenza di Genova e di tutta la Liguria. Un prodotto che dà lavoro a una filiera composta da centinaia di addetti, con le nostre aziende che rischiano di subire un danno economico per le dichiarazioni insensate dell’esponente Dem. Si vergogni e chieda subito scusa, perché le sue parole rischiano di gettare ombra sull’operato di qualità e di eccellenza delle nostre aziende artigiane e su un prodotto marchio di Genova e della Liguria nel mondo”.
"Paragonare gli effetti del pesto a quelli della cannabis è quanto di più contorto ed autolesionista un rappresentante delle istituzioni italiane possa fare. Se poi, parliamo di Mattia Santori, che si è accomodato nel Consiglio comunale di Bologna tra le fila del Partito democratico dopo la sceneggiata delle sardine, è lampante che ci troviamo davanti ad un Pd sempre più allo sbando e in preda a deliri radical chic. Il Pd Ligure prenda le distanze" commenta anche il capogruppo di FdI in Regione Liguria, Stefano Balleari.
IL COMMENTO
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