GENOVA - Se il caos container divide maggioranza e opposizione in consiglio comunale, la crisi della striscia di Gaza le unisce. È questa la sintesi di un pomeriggio che ha visto le due fazioni accendersi nella discussione sui minori e votare un’ordine del giorno quasi all’unanimità, eccetto Mattia Crucioli di uniti per la costituzione, riguardo alla situazione in Israele.
La seduta è cominciata con le interrogazioni a risposta immediata, i cui destinatari sono stati l’assessore alle Politiche Sociali Lorenza Rosso e l’assessore alla sicurezza Sergio Gambino, entrambi coinvolti nel caos container. Simone D’Angelo del Pd ha evidenziato due ambiguità: la localizzazione dell’area proprio nel terreno di proprietà di una collaboratrice di Lorenza Rosso, fatto di cui l’assessore ha dichiarato di non essere a conoscenza, e la gestione dei minori da parte della cooperativa Misecoop, che secondo la visura camerale conta solo quattro dipendenti, non ha esperienza nel settore e pare avrebbe ricevuto una “promessa di accreditamento” da parte di qualcuno in comune. Filippo Bruzzone della lista rosso verde ha invece evidenziato il problema della gestione dei minori, chiedendo quali siano i prossimi passi del comune. L’assessore ha negato di aver fatto promesse di accreditamento e ha risposto ad entrambi con la lettura di un documento dove spiega proprio il funzionamento dell’accreditamento, scatenando la rabbia dei consiglieri che hanno ritenuto la risposta "sconcertante perché letta da un foglio - ha dichiarato D'Angelo -. Abbiamo presentato risposte precise e puntuali sul perché sia stata scelta quell'area ma le risposte ci sono state negate".
Rita Bruzzone e Donatella Alfonso, entrambe del Pd, hanno invece chiesto all’assessore Gambino dei suoi rapporti con Misecoop sottolineando la sua amicizia col presidente e consigliere della cooperativa Francesco Fracchiolla. Gambino ha confermato i rapporti con Fracchiolla ma ha dichiarato che gli era stato detto che il terreno era stato affidato alla cooperativa in comodato d’uso gratuito, fatto che nel momento in cui ha saputo che la proprietaria del terreno era una collaboratrice di Lorenza Rosso gli ha fatto escludere un conflitto di interessi.
"Sono molto d'accordo con l'impostazione che ha dato il sindaco, sono state date risposte chiare e immediate e non ci sono estremi per le dimissioni degli assessori - ha dichiarato Paolo Gozzi, capogruppo della lista civica Vince Genova che sostiene Bucci -. Il problema centrale è quello della grande mole di arrivi e del diritto di questi minori di essere accolti, il diritto del Comune, delle comunità e dei singoli quartieri che rappresenta di accoglierli con dignità".
Ad inizio consiglio si è invece discusso di Israele, con la convocazione di una conferenza capigruppo che ha portato alla creazione di un testo unico e alla votazione di due ordini del giorno: il primo approvato quasi all’unanimità impegna il sindaco e la giunta a mobilitarsi con aiuti umanitari e supporto alle popolazioni civili nei territori colpiti; il secondo, bocciato, chiedeva invece “l’immediata rimozione della bandiera dello Stato d’Israele dalla facciata di Palazzo Tursi; ad esporre, in luogo di tale bandiera, uno stendardo con il testo dell'art. 11 della Costituzione”, che afferma che l’Italia ripudia la guerra.
"Non è un bel momento quello della guerra, ma questo penso che l'abbiano capito tutti - commenta il sindaco Marco Bucci in aula -, per quanto riguarda la bandiera di Israele sulla facciata di Palazzo Tursi abbiamo fatto la stessa cosa con l'Ucraina perché noi siamo contro le aggressioni, anche in questo caso si tratta di un'aggressione, non sono qui a dire chi ha ragione o chi ha torto, dico solo che le aggressioni non si fanno, quindi vanno condannate".
"Tutti i morti vanno rispettati quando sono morti in guerra o in azioni di terrorismo - ha aggiunto il sindaco -. Tutti i giorni dell'anno, ci siamo capiti". La stoccata è arrivata alla minoranza e ancora il capogruppo del Pd Simone D'Angelo ha risposto al sindaco: "Abbiamo chiesto al sindaco di smentire il fatto che il comune di Genova renderà omaggio ufficialmente come fatto in passato dall'assessore Gambino alle camicie nere della Repubblica Sociale. Da questo punto di vista serviva chiarezza, che non è arrivata. Speravamo di avere risposte più chiare".
Il sindaco è poi tornato sul tema dei minori non accompagnati, ribadendo le cifre già dichiarate in passato: "Oggi ogni associazione che accoglie un minore straniero non accompagnato nel Comune di Genova riceve 27mila euro all'anno, lo stipendio medio di un neolaureato in Comune. A chi chiede di aumentare i rimborsi ricordo che con una cifra del genere si possono fare tante cose. Penso che la cifra sia più che sufficiente per poter dare un servizio decente altrimenti - conclude - le famiglie oggi non sarebbero in grado di gestire i bambini".
IL COMMENTO
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