GENOVA - È stata definita una "mozione poco chiara, scritta male, che non aveva un filo logico ed era sconnessa in termini". La descrive così il Partito democratico, attraverso le parole di Alberto Pandolfo, la mozione presentata martedì scorso sulla quale i dem si sono astenuti. Da lì la bagarre politica con uno scontro tra la maggioranza e i consiglieri del Pd, definiti confusi. "A Vado i regionali si schierano contro il rigassificatore, a Genova i comunali invece lo appoggiano" avevano attaccato le liste di Toti e Genova Domani.
"La mozione riguardava le strategie energetiche, Genova Domani faceva riferimento alle infrastrutture necessarie quali termovalorizzatori e rigassificatori, ma forse a loro sfuggiva che i termovalorizzatori possono essere associati solo ai gassificatori, che sono una cosa diversa - spiega a Primocanale il consigliere comunale Alberto Pandolfo -. Si è trattato di un errore di chi ha portato in consiglio una mozione che poteva avere un significato che doveva invece far ragionare sulle trasformazioni energetiche".
Il Partito democratico, accusato di dissidi e di perenni contraddizioni a causa delle tanti anime interne, ribadisce la propria intenzione di preservare la filiera industriale. Quello che è accaduto martedì scorso, ha voluto sottolineare Pandolfo, "è stato ricamato maldestramente pensando di mettere in difficoltà il Pd".
E allora qual è la vostra posizione rispetto allo sviluppo economico e industriale?
Il Pd è per il sì allo sviluppo e per alcune realtà ritiene che ci sia la possibilità che alcuni impianti possano esserci. La politica di Bucci non ascolta i territori ed è difficile impiantare impianti (scusate il gioco di parole). Tutto si deve fare immaginando un confronto con la cittadinanza e questi progetti cadono e decadono. Su questa vicenda ci sono gassificatori e termovalorizzatori, noi crediamo negli approvvigionamenti energetici.
Termovalorizzatore, Genova si candida. Qual è la vostra posizione?
Dall'epoca delle giunte di centrosinistra a Genova, ricordo per esempio quella di Marta Vincenzi, io per esempio ero consigliere in Municipio, era una battaglia che già si portava avanti per il ciclo finale dei rifiuti. Il nostro è quindi un sì al termovalorizzatore e sì al gassificatore, senza il ri davanti. Già nell'oramai lontano 2008, nel progetto della Vincenzi, c'era il gassificatore. Il rigassificatore e il gassificatore sono due impianti diversi che hanno una missione diversa, il Pd è dalla parte dello sviluppo e del sì dove c'è confronto con il territorio e una crescita positiva con i territori. Le imposizioni come a Vado Ligure invece sono deleterie, da parte del presidente Toti.
E allora riportiamo la differenza tra rigassificatore e gassificatore. Il primo è un impianto che permette di riportare un fluido, che normalmente in nature si presenta sottoforma di gas, dallo stato fisico liquido nuovamente a quello aeriforme. I più noti sono i rigassificatori GNL, utilizzati nel ciclo di trasporto del gas naturale. I rigassificatori non sono da confondersi con i gassificatori, ovvero degli impianti che a partire da vari materiali (fra cui determinati tipi di rifiuti) ricava combustibili gassosi impiegabili per la produzione di energia. Vengono spesso proposti come alternativa agli inceneritori.
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