Politica

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di Redazione

GENOVA - "Parliamo di fatti concreti. Di come la Liguria stia crescendo da anni a ritmo anche superiore al resto d'Italia. Uno sviluppo costante, in tutti i settori, frutto del lavoro di questa amministrazione regionale che ha cambiato marcia. Non lo diciamo noi, lo dicono i dati ufficiali". È questa la risposta della neo coordinatrice regionale di Cambiamo e deputata Ilaria Cavo ad Andrea Orlando, ex ministro del Lavoro in quota Pd e uno dei possibili candidati alle prossime regionali per il centrosinistra, che aveva chiesto di "non fare discorsi ideologici e di parlare di cose concrete". "Benissimo, peccato che poi sia il primo che, quando non sa cosa dire, tira fuori discorsi di massima demagogia, fingendo di scoprire che anche in Liguria, come in tutta Italia, la sanità soffre la carenza di personale introvabile" accusa Cavo, che poi elenca i dati.

"Secondo l'ultima indagine realizzata da Unioncamere con il sistema informativo Excelsior e in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, nel mese di gennaio sono 12.170 le assunzioni previste dalle imprese dell’industria e dei servizi nella regione, ovvero l'1,5% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente - spiega Cavo -. Un dato in positivo, anche messo a confronto con il periodo pre-Covid: rispetto a gennaio 2020 le assunzioni previste sono infatti 990 in più. Nello specifico della provincia di Genova, l'aumento occupazionale è del +3,1%, quindi 7.570, 230 ingressi in più rispetto a gennaio 2023. Ma anche tutte le recenti indagini di istituti quali Banca d'Italia confermano la crescita della Liguria".

"Se Orlando vuol parlare di fatti e cose concrete, ci siamo - conclude Cavo -. Ma chissà perché evita il discorso e la butta sulla sanità. Forse perché è quello che ha più difficoltà a dare lezioni. Più volte ministro, è stato anche responsabile delle politiche del Lavoro, ma non ci risulta che in tutti gli anni di gestione del governo da parte del centrosinistra siano stati mai risolti casi tutt'ora aperti come Piaggio e critici come l'ex Ilva che, proprio per la mancata gestione passata, questo governo si trova ad affrontare con cambi di rotta, nel caso di Ilva, e procedure straordinarie, nel caso di Piaggio".