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Attorno alla nuova struttura si è sviluppato il dibattito del Programma Politico per l'occasione realizzato in esterna dalla squadra di Primocanale Production.
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GENOVA - Lo Skymetro protagonista della prima serata di Primocanale. Attorno alla nuova struttura si è sviluppato il dibattito del Programma Politico per l'occasione realizzato in esterna dalla squadra di Primocanale Production. Ospiti della trasmissione l'assessore alla Mobilità del comune di Genova Matteo Campora, il coordinatore della mobilità Sostenibile del Comune Enrico Musso, i presidenti dei municipi coinvolti Guidi e Uremassi, il segretario del Partito Democratico Simone D'Angelo.

L'assessore Campora: "Negli ultimi trent'anni tutte le opere che le Giunte hanno tentato di portare avanti sono fallite, compreso il tram per cui sono stati restituiti i finanziamenti. Fare il tram avrebbe significato avere cantieri enormi e la popolazione si è dimostrata contraria. Sulla base degli ultimi trent'anni abbiamo deciso di partecipare ad una call del Ministero che finanziava delle metropolitane. Il progetto è stato finanziato dal ministro Giovannini, un ambientalista e non un cementificatore. Creeremo un sistema attraverso il quale chi vive sulle colline potrà raggiungere la stazione. Incrementeremo gli autobus collinari. Aumenterà il valore delle case. Si potrà abitare in collina nel verde e in 10-15 minuti andare in piazza De Ferrari. Servirà un servizio che sia adeguato di giorno e di sera, dobbiamo migliorare le frequenze e fare in modo che l'ultima corsa sia alle 2-3 di notte. Aspetto estetico: abbiamo ancora la possibilità di lavorarci e vale anche per le stazioni, la parte sottostante all'impalcato potrà essere ripensata".

Enrico Musso: "C'è una considerazione che non viene quasi mai fatta ma è centrale e riguarda distanza e velocità. Parliamo di 6,7-6,8 km con un prolungamento fino a Prato che ne vale altri 3,3. La velocità commerciale del tram è la metà di quella della metropolitana. In metro la tratta si fa in 11 minuti, col tram circa 25. Inoltre il tram significherebbe cambiare mezzo di trasporto a Brignole. Sono un sostenitore dei tram, anche se è un mezzo in declino, ma è un mezzo efficace sulle distanze giuste. Da Brignole a Principe si potrebbe fare ma la distanza è la metà. La logica dell'intervento complessivo dell'amministrazione è quello di agire sulla lunga distanza di media e alta val Bisagno, che viene molto ben preso in carico dallo Skymetro, ma sulle distanze ravvicinate c'è il progetto dei 4 assi di forza, uno dei quali è quello della val Bisagno, con fermate più ravvicinate. Difendo la scelta che è stata fatta". E poi ancora: "Si tratta di un progetto complesso, lo riconosciamo tutti. Di fronte alla complessità dei progetti, ne ho visti molti sbagliati, che un progetto ci metta di più per essere fatto meglio è un valore. Che molti enti evidenzino i punti critici è un valore. L'impatto visivo è certamente un problema. La bassa Val Bisagno avrà un alleggerimento del traffico importante, saranno beneficiati anche loro. Una contrapposizione reale è tra chi la vede davanti alle finestre e chi no. Il progetto in qualche modo lo considera: diversamente dall'idea iniziale non abbattiamo alberi. Passa dal lato opposto alle case ma sennò passava in mezzo ai salotti".

Simone D'Angelo: "Si parte da un dato di oggettività, ovvero quello di collegare la Val Bisagno al centro. Il grande tema di quest'opera è la sostenibilità da ogni punto di vista: economica, ambientale e con l'utenza. C'è un dato di rischio e di pericolo vista anche la situazione dello scolmatore. Il progetto definitivo non c'è, anche le interrogazioni parlamentari per chiedere a che punto dovrebbe essere il percorso sullo Skymetro ci ha dato delle date ben diverse da quelle sentite negli ultimi mesi. Ci sono tante incertezze e tanti dubbi, le risposte arrivate o erano molto deboli o sono mancate. La critica è ad una visione slegata tra i due progetti. I quattro assi potenziano la parte bassa della Val Bisagno ma se sono un cittadino di Quezzi come faccio a prendere l'autobus per tornare a casa?".
D'Angelo continua: "Da un punto di vista ambientale ci sono molte lacune. Ci sono tante suggestioni che non trovano riscontri nella realtà. Anche i sostenitori devono dare risposte in merito alle osservazioni che il ministero ha fatto. Rispetto al progetto sottoposto ai cittadini non è ancora dato sapere come entrerà nella stazione di Brignole. Ne abbiamo sentite molte. Le difficoltà ci sono ma non si può utilizzare la demagogia. Governi di centrosinistra hanno deciso di investire un miliardo di euro per la mobilità in questa città e bisogna vedere se si sono trovate le soluzioni migliori o no".

Angelo Guidi, presidente Municipio 3 Bassa Valbisagno:  "Credo che i cittadini abbiano avuto modo di esprimersi anche durante le ultime elezioni. È stato un momento dove ci si è potuti esprimere su questo progetto, che ho sempre sostenuto. Avevo le stesse idee che portavano avanti Campora e Bucci. Non bisogna guardare ai diversi interessi di bassa e medio alta val Bisagno. Lo scolmatore, ad esempio, sta creando dei disagi ma è un'opera importantissima per la Bassa Val Bisagno".

Maurizio Uremassi, presidente Media Valbisagno: "La sposo al 100%, è un'opera importantissima e non una suggestione, porterà sviluppo a tutta la città. Avere un collegamento veloce fino a Prato che colleghi tutti gli abitanti è fondamentale. Molassana vuole diventare sempre più bella e importante, partirà in autunno ad esempio la ricostruzione del teatro nazionale. La Val Bisagno ha potenzialità dal punto di vista turistico, è importante portare i turisti nella nostra valle. In una giornata di pioggia come questa uno prende il bus a Prato e arriva a Brignole dopo un'ora, non è più sostenibile".