Politica

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di steris

In un lungo intervento a Primocanale faccia a faccia con il nostro direttore Matteo Cantile, il presidente della Regione Giovanni Toti fa il punto sulla situazione politica nazionale ("Fosse per me, Draghi forever: la sua visita a Genova ha un profondo significato istituzionale") e locale ("Squadra che vince non si cambia, specie con la pandemia in corso, e questa giunta regionale non ha vinto ma stravinto"), fino alle imminenti amministrative nel capoluogo e alla Spezia: "A Genova Bucci è uno dei sindaci più stimati della storia, se qualcuno ritiene abbia fatto male lo dica ma io non lo penso assolutamente. Peracchini ha strappato La Spezia alla sinistra e ha fatto uno straonrdinario lavoro, se qualcuno ha una ragione per cui non dovrebbe avere un un secondo mandato me la deve illustrare nel merito".

DRAGHI A GENOVA - "Genova rappresenta un simbolo dell'Italia che si muove e per via del Ponte anche il punto più bassso da cui siamo partiti, d'altra parte è un simbolo di riscossa e costruzione di un progetto di regione e di voglia di tornare a competere nel mondo. Genova è simbolo di dialogo istituzionale e capacità italiana di vincere le difficoltà. Quando nel corso dei giorni a Roma il capo di gabinetto Funiciello mi aveva detto che Draghi sarebbe venuto volentieri a Genova, ho fatto in modo di arrivarci. Ho un ottimo rapporto personale con il presidente, al di fuori di ogni schema e geometria politica: ha a cuore la ripresa del Paese e il corretto utilizzo dei fondi Pnnr, ha sempre svolto ruolo di moderazione e di dialogo. La sua visita non ha alcun significato poltiico ma un profondo senso istituzionale".

MANOVRE AL CENTRO - La rielezione di Mattarella è stata per certi versi il punto di partenza, se non la prova generale della costruzione di un grande centro. Ma negli ultimi giorni Toti ha dovuto misurarsi con la freddezza specifica del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, con lui cofondatore di Coraggio Italia. "Brugnaro è uomo capace e intelligente, io credo che sidebba discutere del futuro di tutti. Io ho una visione di aggregazione del centro moderato che non vuol dire essere alternativi alla coalizione che ci governa ma rafforzarla, non credo che solo FdI e Lega siano in grado di governare il Paese. E' un processo nato da Idea di Gaetano Quagliariello, saggio di Napolitano e più volte ministro, quindi da Cambiamo fino a Coraggio Italia e non ci si deve fermare qua: se Brugnaro ha voglia di evolversi da qui al 2023 lo accolgo a braccia aperte, se pensa a uno sogno narcisistico e solitario che porti Coraggio Italia a offrire il petto alle baionette nemiche, Coraggio Italia rappresenta un pezzettino di Italia, penso a tanti amici di lunga data come Mastella che con la Margherita rinata governa Benevento. Lo spazio è ampio. Forza Italia ha avuto momenti importanti negli ultimi decenni, ora occorre vedere gli schieramenti come saranno nel 2023: il tema è di vedere all'interno dei singoli schieramenti dove stia la la pallina del pendolo. Le coalizioni sono un artificio stilistico, si possono creare dentro unico marchio di partito, potrei essere anche il centro moderato di un parttito di destra che deve però avere strumenti di contendibilità".

CASELLATI - Sulla bocciatura della Casellati, Toti chiarisce: "I nostri grandi elettori non avrebbero voluto un presidente eletto a spallate, perché ci sarebbe stata immediata crisi di governo e caos nel paese; più avevamo possibilità di vincere per un soffio e peggiori sarebbero state le conseguenze. Alla Casellati sono mancati più di un terzo di voti del partito di Forza Italia".

REGIONE - "La regione non cadrà. Le regioni non cadono per statuto, non esiste la sfiducia, se cade è perché decido io di dimettermi, ma noi siamo bene amministrati con ottimi assessori: squadra che vince non si cambia e questa non ha vinto ma stravinto, perciò stiamo parlando del nulla".

ASSESSORATI - "Non si cambierà nessun assessore. Io non mi sento di bocciarne nessuno. Possiamo parlare di sanità e bilancio, non è mia ambizione tenere la delega ma è stata una richiesta degli alleati, io avevo stima della dottoressa Viale. All'epoca si decise di sterilizzare la Sanità e affidarla alla presidenza, prima o poi ci sarà un avvicendamento ma non credo lo si possa e debba fare in piena pandemia e nel momento in cui andiamo a trattare col governo il PNRR, certamente non per l'elezione del capo dello stato che con la sanità ligure non c'entra niente".

COMUNALI - "Bucci è uno dei sindaci più stimati della storia, se qualcuno ritiene abbia fatto male lo dica. Se qualcuno ha il coraggio di uscire da questa città avendo assessori accanto a Bucci e dice che la città è mal governata, non lo penso ma lo ascolto, io però non lo penso. Peracchini ha strappato Spezia alla sinistra e ha fatto uno straordinario lavoro, se mi spiegano una ragione per cui non dovrebbero dargli un secondo mandato mi diano una ragione di merito"

FUTURO - "Fare a mano di Draghi nel 2023? Dico che se dovessi decidere io Draghi forever... Senza nulla togliere a Salvini e Meloni, in un mondo così complesso - dalla crisi ucraina ai rincari energetici, con tanti cigni neri che girano per l'Italia - io penso che Draghi abbia credibilità internazionale che mette tutti noi più sicuri. Essere tornato a Genova da Roma, dopo una settimana difficile con Mattarella al Colle e Draghi a Palazzo Chigi mi lascia più tranquillo".

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