GENOVA -“Ho detto tutto, ho risposto. Penso di meritarmi la libertà”, lo riferisce l’imprenditore portuale Aldo Spinelli, 84 anni (in alto a sinistra), al termine dell'interrogatorio di garanzia durato oltre un’ora davanti alla gip Paola Faggioni al terzo piano del Tribunale di Genova, confermando, come aveva fatto poche ore prima il figlio Roberto (foto a destra in alto mentre sfugge ai cronisti da un'uscita di servizio), di aver risposto alle domande degli inquirenti.
Aldo e Roberto Spinelli sono i primi indagati a rilasciare dichiarazioni nel corso dell'interrogatorio di garanzia per la grande inchiesta sulla corruzione divampata il 7 maggio dopo quattro anni di indagini della guardia di finanza e che ha decapitato la regione Liguria con l'arresto ai domiciliari del presidente Giovanni Toti.
Anche altri due imputati hanno fatto scena muta: il consigliere di Esselunga ora dimissionario Francesco Moncada, difeso dall'ex ministro Paola Severino (foto in basso a sinistra), e il presidente di Ente Bacini e dei servizi portuali della Santa Barbara Mauro Vianello (foto in basso a destra).
Il legale di Moncada ha però rilasciato dichiarazioni spontanee sintetizzate poi in una nota diffusa ai giornalisti in cui si legge: "Il mio assistito ha sempre agito nella legalità e in assoluta trasparenza. Come risulta dal testo delle intercettazioni, ha sempre espresso la volontà di agire 'alla luce del giorno' ed ha negato di aver aderito a un patto illecito". "Quanto agli aspetti tecnici e burocratici della pratica del negozio di Sestri, - prosegue la nota - ha sottolineato che essa ha avuto un iter molto lungo e articolato, avviata a livello Comunale nel lontano agosto 2010, passato attraverso sentenze favorevoli del Tar e del Consiglio di Stato, e infine approdata in questi giorni alla fase della prima conferenza dei servizi.
Di contro la pratica di Savona non necessitava di alcun passaggio regionale".
"Moncada ha inoltre precisato - continua la nota del legale - che il contratto con la Società Programmazioni Televisive S.p.A., non ha nulla a che fare con le contestazioni, riguardanti esclusivamente la programmazione televisiva e non la pubblicità di Terrazza Colombo".
Domani, martedì, invece interrogatorio di garanzia per i due fratelli Testa, Arturo Angelo e Maurizio, ormai ex esponenti di Forza Italia in Lombardia (sono stati sospesi il 7 maggio). I due sono accusati di corruzione elettorale, aggravata dal fine di aver agevolato Cosa Nostra, entrambi sono sottoposti all'obbligo di dimora nel Comune di Boltiere (Bergamo). Alle regionali in Liguria del 20 e 21 settembre 2020, avrebbero promesso posti di lavoro per far convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova e comunque siciliani verso la lista 'Cambiamo con Toti Presidente' e verso il candidato Stefano Anzalone (che è indagato ma non colpito da 'misure').
IL COMMENTO
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