"Leggendo i giornali trovo retroscena e scenari sul futuro del centrodestra ligure che confondono presente e futuro, realta' e suggestioni. Una commistione da confondere chi volesse avere un quadro esatto della situazione". Così sul suo profilo Facebook Giovanni Toti, presidente della Regione e cofondatore di Coraggio Italia.
"Chi accusa la Lista Toti-Cambiamo, primo partito della Liguria, di voler rompere la coalizione che dal 2015 vince e governa la Regione e le nostre principali città sbaglia e lo fa in malafede. Noi siamo il fulcro e il primo partito di questa coalizione. Da sempre lavoriamo per salvaguardarla e semmai allargarla, mai ridurla. La Lista Toti-Cambiamo ha già detto, senza alcuna condizione, che appoggerà tutti i sindaci della coalizione che hanno governato con noi questi anni difficili. Sono altri a mettere in discussione alleanze e candidature. Per noi 'squadra che vince non si cambia', anche perché dove i partiti hanno fatto le bizze i cittadini non hanno apprezzato. Prima della mia candidatura in Regione Liguria nel 2015 (e con la sola eccezione nel 2000 della vittoria di Sandro Biasotti) - prosegue - il centrodestra dei partiti qui ha vinto poco o niente. Grazie alla capacità di buon governo dimostrata in questi anni e alla disponibilità ad allargare a tanti soggetti la nostra squadra, il centrodestra oggi guida circa l'80% della Regione. Chi ha nostalgia del passato non lavora per la coalizione ma per far vincere la sinistra. Se qualcuno stava meglio all'opposizione senza nessuno che gli facesse ombra lo dica".
Ancora: le alleanze con cui ogni sindaco correrà alle amministrative "dipendono dal sindaco stesso - sottolinea Toti - noi a differenza di altri non poniamo veti e non imponiamo nulla. Ogni sindaco avrà il nostro appoggio a prescindere dalle sue scelte sulla base del programma e dell'esperienza politica di questi anni. Infine, se qualcuno per interesse di partito o proprio, gelosia personale o rivalità, per conquistarsi un po' di visibilità ritiene di anteporre le proprie ragioni a quelle collettive sbaglia per sé e per i liguri che hanno scelto il nostro governo. Un impegno che noi non tradiremo mai. Portero' avanti questo progetto fino al 2025", anno delle regionali, e magari anche oltre. A meno che qualcuno non ritenga questa esperienza finita già oggi, e in questo caso il voto e' l'unica e immediata strada".
IL COMMENTO
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