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Presentati i tempi per Gronda e Diga, non mancherà un confronto con il suo partito rispetto alla situazione che sta vivendo la Liguria dopo l'inchiesta giudiziaria emersa il 7 maggio scorso
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GENOVA - Il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteo Salvini in Liguria ma non in via Pisanello, ad Ameglia, bensì a Genova, alla Stazione Marittima, nel cuore portuale del capoluogo ligure. Rimandato l'incontro con il presidente (sospeso) Giovanni Toti, dallo stesso richiesto per affrontare diversi nodi fondamentali per la Regione, a partire dalle opere strategiche fino ad arrivare alle potenziali dimissioni, Salvini ha raccontato le prossime tappe infrastrutturali della Liguria. Lo scambio di vedute con Toti ha ottenuto il parere positivo della Procura di Genova. Per questo motivo Toti incontrerà Salvini ma anche i suoi più fedeli assessori, Giacomo Giampedrone e Marco Scajola. Il gip Paola Faggioni deciderà a stretto giro e lo scambio di vedute potrebbe avvenire già questa settimana. "L'Italia dei Sì 2023-2032. Progetti e grandi opere in Italia", è questo il titolo della presentazione itinerante dei progetti infrastrutturali per il paese tenuta dal vicepremier e segretario della Lega Salvini.

"Vengo apposta a Genova per ringraziare non solo la politica ma tutta la comunità ligure perché in questi anni si sta vivendo un rinascimento che Genova e la Liguria aspettavano da decenni - ha detto il ministro -. C’è una quantità di investimento pubblico senza precedenti tra strade e autostrade, ferrovie, porto e non solo, tutto quello che comprende le grandi opere. Non solo a Genova ma anche a Imperia, Savona, Spezia. E poi ci sono le inchieste che noi osserviamo e speriamo che si concludano in fretta perché hanno sospeso la Regione per mesi e mesi. Ma i nostri cantieri proseguono, come il Terzo Valico che permetterà di arrivare a Milano in un’ora e quindici minuti, siamo in attesa della posa del terzo cassone per la Diga, il tunnel subportuale andrà a bando e ci sono tante opere sia su strade che autostrade. A questi si aggiungono i collegamenti con l’aeroporto, il waterfront. E ancora il collegamento sotterraneo tra la stazione Piazza Principe e Stazione Marittima firmato proprio oggi. Insomma, tanti gli investimenti, tra i più importanti, proprio in Liguria. E poi c’è la Gronda, di cui si parla da trent’anni e che la sinistra non ha mai voluto fino in fondo, e il nostro obiettivo è che l’autostrada privata Autostrade per l’Italia metta i soldi necessari per questa infrastruttura fondamentale per il nostro Paese e per la Liguria. È chiaro che i costi sono più alti rispetto a qualche anno fa ma comunque rimane un’infrastruttura strategica. Noi tiriamo dritti e le inchieste non fermano né noi né la Liguria".

L'obiettivo è quello di presentare i progetti in itinere che riguardano le opere in Liguria, con un aggiornamento rispetto ai tempi su Diga e Gronda in primis. Inoltre è stato "sottoscritto tra le parti interessate il Protocollo d'Intesa per il potenziamento del collegamento pedonale tra la stazione ferroviaria Piazza Principe sotterranea e la Stazione Marittima". Una data da cerchiare sul calendario per quanto riguarda il Mit, alla presenza della politica e delle istituzioni liguri e genovesi, in un quadro complicato a causa dell'inchiesta giudiziaria che si è abbattuta sulla Regione. Sullo sfondo però, i ritardi illimitati sulla Gronda (e la mancanza di risorse come sottolineato dal viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi ndr) e quelli da decifrare sulla Diga di Genova. Nel frattempo, nel centrodestra, in attesa di capire se verranno confermati gli incontri richiesti da Giovanni Toti con alcuni esponenti della giunta, il clima è surriscaldato e in fibrillazione. 

Alla finestra rimane il voto anticipato, con l'intenzione in parte svelata dalla lettera scritta all'avvocato da parte del presidente ligure, che parlava "del peso della poltrona e di come sia una liberazione poter ridare parola agli elettori". Ad alterare gli equilibri interni alla maggioranza le parole del presidente ad interim Alessandro Piana contro il trasferimento del Golar Tundra nelle acque di Vado (nel Savonese), espressione che non è piaciuta agli arancioni di Giovanni Toti, da subito fautore del trasferimento della nave rigassificatrice. L'accordo, tra Toti e la premier Meloni, era avvenuto nei mesi scorsi con il trasferimento da Piombino e Vado. Salvini nel suo pomeriggio genovese avrà anche modo di testare la posizione politica della Lega in Liguria, tra l'ipotesi delle elezioni anticipate e le mosse future del suo partito. È stato proprio il Carroccio, con le parole del suo leader Salvini, ad aver difeso da subito la posizione dell'ex eurodeputato azzurro, ribadendo la fiducia nel suo operato. Almeno apertamente, al momento, sembrerebbe proprio la Lega il partito (insieme alla Lista Toti ovviamente ndr) a voler proseguire con la legislatura, senza ricorrere a elezioni.

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