Politica

Tra i temi discussi anche il no politico al rigassificatore espresso da Piana: “Ogni marcia indietro è interpretabile come un cambio di rotta rispetto all’azione della Presidenza”
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di Emanuela Cavallo

AMEGLIA - Patatine e un bicchiere di Chardonnay in oltre due ore di colloquio tra il presidente di Regione (sospeso) Giovanni Toti e l’assessore regionale Giacomo Giampedrone, arrivato a piedi da casa propria al cancello della villa di Ameglia dove il Presidente è ai domiciliari dal 7 maggio scorso.

“Il monito è di andare avanti con l’azione di governo - spiega Giampedrone - che diventa anche un elemento determinante in relazione alla scelta di continuare nella linea delle non dimissioni in attesa della visita di venerdì del Ministro Salvini. La settimana prossima richiederà altri colloqui con me e altri esponenti della giunta”.

La valutazioni sulle dimissioni alla luce anche delle lettera di Toti rappresenta un tema cruciale. “Quello che per lui è determinante è la valutazione sulla linea politica. I numeri la maggioranza li ha e anche la manifestazione delle opposizioni è per lui un elemento secondario”.

In relazione al parere politico di Regione Liguria al progetto sul rigassificatore a Vado Ligure, divenuto contrario dopo una riunione del presidente ad interim Alessandro Piana con i rappresentanti del territorio, in controtendenza quindi col parere espresso da Toti, Giampedrone ha spiegato che “Toti ritiene che ogni marcia indietro della regione è interpretabile come un cambio di rotta rispetto all’azione della Presidenza. Chiede a tutti di avere massima attenzione a un piano nazionale del Governo. È legittimo avere attenzione sui territori ma non come cambio di rotta rispetto a quanto la Regione ha fatto sino al 6 maggio”.

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